Italia, ora serve il coraggio di ripartire

La Finalissima tra Italia e Argentina ci ha sbattuto in faccia la cruda realtà. Questa Nazionale è anni luce distante dal livello che serve per tornare definitivamente grandi.

L’Europeo ci ha illusi, ce lo siamo detti più volte, ma dopo la bruciante sconfitta contro l’Albiceleste il messaggio è ancora più lampante: bisogna ripartire.

E per ripartire serve coraggio. Il coraggio che Mancini ha sempre avuto. Quando ha convocato Zaniolo dandogli fiducia prima di chiunque altro. Quando ha portato Raspadori all’Europeo. Quando ha dato una chance anche a chi aveva difficoltà nel proprio club.

Adesso, però, di coraggio ne serve molto di più, e non può bastare quello del solo Mancini. Il CT è stato chiaro: “Ricostruire sarà difficile, abbiamo ragazzi giovani e alcuni non giocano nemmeno in Serie A”.

Il tecnico azzurro ha lanciato un messaggio importante, i nostri ragazzi hanno bisogno di giocare e fare esperienza. Il talento c’è, ma bisogna coltivarlo e farlo sbocciare. Ma non può pensarci solo Mancini. Serve l’aiuto di tutto il movimento e, soprattutto, dei tecnici che siedono sulle panchine della Serie A.

FLORENCE, ITALY – MAY 27: Head coach Italy Roberto Mancini speaks with the media during a press conference at Centro Tecnico Federale di Coverciano on May 27, 2022 in Florence, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Siamo all’alba di un nuovo giorno e, da oggi, ricomincerà una nuova era azzurra. La base per ripartire c’è: Donnarumma, Bastoni, Barella, Chiesa, Pellegrini sono dei leader del presente e del futuro.

Ma è sul futuro che bisogna insistere. 1999, 2000, 2001, 2002, 2003: vogliamo i nostri talenti in campo.

Fateli sbagliare. Fateli crescere. Fateli maturare.

Mancini è pronto, l’Italia lo è?

Peppe Cervellera

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