Cambia il fuorigioco? L’arbitro Maresca spiega la nuova proposta

In Italia, si sa, gli arbitri sono sempre al centro dell’attenzione per ogni decisone presa nel corso di una partita.

Sono certamente i più discussi e anche loro, con le loro decisioni, contribuiscono al risultato finale del match.

Molto spesso, però, gli arbitri non possono rilasciare dichiarazioni ai diversi organi di stampa, ma non è questo il caso.

Fabio Maresca, arbitro della sezione di Napoli, che vanta 109 presenze in Serie A e ha diretto anche l’ultima Supercoppa Italiana di Riyad, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Il Mattino.

Arbitro Fabio Maresca
Arbitro Fabio Maresca

Maresca: “Proposta rivoluzionaria per il fuorigioco”

Maresca ha parlato anche dell’evoluzione che le regole del calcio possono avere e in particolare si è soffermato sul fuorigioco.

Di seguito quanto evidenziato:

Il fuorigioco è nato come principio di slealtà: ma che slealtà è avere una spalla o mezzo piede in fuorigioco?
«Non è cambiato nulla nell’interpretazione della regola. Ciò che è cambiato grazie al SAO è la visione della virtualizzazione che viene mostrata allo spettatore che dimostra quanto millimetrico possa essere un fuorigioco sanzionato. Ma chi scrive le regole è sempre un passo avanti, pensa allo spettacolo».

E quindi?
«Si sta sperimentando l’ipotesi opposta ovvero che un giocatore possa essere considerato in gioco se una sola parte del corpo è in linea con il penultimo difensore. Questo cambierebbe radicalmente tutto, lo stile del gioco, il modo di attaccare e di difendere. Nei tornei Under 18 si sta già sperimentando».

Insomma, con un piede l’attaccante sarebbe in gioco? Sembra una svolta epocale.
«Secondo me si va in questa direzione. Proprio perché l’obiettivo è rendere le partite più spettacolari, con un numero maggiore di reti».

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