Prezzo benzina, mazzata dall’Unione Europea: aumenti vertiginosi, italiani nel panico

L’ultima direttiva dell’Unione Europea rischia di essere una vera mazzata per i consumatori: il prezzo della benzina alle stelle?

Nell’ultimo periodo uno dei principali temi di discussione politica è quello legato alla sostenibilità ambientale e al passaggio da una mobilità basata sui motori a benzina ad una mobilità basata sul motore elettrico. L’Unione Europea in tal senso sta facendo molti sforzi, inserendo il tema all’interno della più ampia transizione green. Il problema è che molti di questi provvedimenti rischiano di essere un peso per i consumatori che si troveranno con un aumento dei costi da sostenere.

L’Unione Europea ha adottato una nuova direttiva, la 959 del 2023, che introdurrà significativi cambiamenti all’European Trading System (ETS), un sistema che governa lo scambio di quote di emissione di CO2. L’ETS è un meccanismo mediante il quale le aziende impegnate in progetti ecologici e a basse emissioni emettono delle “azioni verdi” o titoli, che possono poi essere acquistati da aziende che, per il loro tipo di attività, devono utilizzare processi inquinanti. In pratica, questo sistema consente alle aziende inquinanti di compensare le proprie emissioni di CO2 finanziando progetti ecologici, ottenendo così il permesso di continuare a emettere una quantità specifica di CO2.

Unione Europea, dopo l’ultima direttiva le previsioni sono allarmanti: benzina a quasi 2,30!

Il 2027 introduce per l’ETS un nuovo mercato delle emissioni dedicato al riscaldamento domestico e al trasporto su strada. In altre parole anche i produttori di carburanti saranno tenuti a pagare per le emissioni generate dalla produzioni di carburanti. Un provvedimento che, se sul piano etico e ambientale è giusto rischia però di generare una ricaduta sul costo del prodotto finale. A danno naturalmente dell’automobilista che va a fare rifornimento in stazione di servizio.

Vediamo nello specifico quali potrebbero essere i rischi. L’ingresso dei produttori di carburante nel sistema ETS genererà inevitabilmente una maggiore domanda di quote per la Co2. Questo a fronte di un’offerta di quote che non riesce a tenere il passo della domanda. Basti guardare la progressione dei prezzi delle quote. Se nel 2018 una tonnellata di emissione di Co2 era ‘comprata’ a 8,34€, oggi la stessa quantità si stima costi 86,17€. E per il 2025 dovrebbe superare quota 100€!

Prezzi benzina
Si prospetta una stangata per i consumatori europei (ANSA) Rompipallone.it

Al momento l’Unione Europea ha solo emanato correttivi generici e che entrano poco nei particolari, come ad esempio il divieto per le compagnie di scaricare più della metà degli aumenti sul consumatore finale. Da più parti però cresce la preoccupazione. Secondo le proiezioni della International Energy Agency il costo per tonnellata di Co2 potrebbe, nei prossimi anni, toccare anche quota 200€. Tradotto in prezzi al dettaglio, il rischio è che la benzina arrivi a costare 2,28€ al litro e il gasolio 2,19€ al litro.

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