Ad un passo dal top club: lo rivela il giocatore del Bologna

Ci sono degli eventi nella vita di uno sportivo che sono in grado di condizionarne indelebilmente il corso della carriera. Su un fatto analogo è tornato il giocatore del Bologna, spiazzando tutti.

Nella carriera di uno sportivo, lunga o breve che sia, ci sono tanti fattori che ne condizionano l’andamento. Spesso il fattore determinante può essere proprio la salute mentale, fattore a cui sempre più spesso si sta dando luce.

Molto più spesso, però, può dipendere dagli infortuni e dai tempi i recupero che ne conseguono. Proprio uno stop forzato può falciare le più promettenti carriere o, al contrario, finire per simboleggiare una importante rinascita.

Quello che è certo è che non è mai facile riprendersi da un infortunio, dove a risentirne è di certo la condizione fisica ma soprattutto quella psicologica, con la paura che, proprio per lo stop, si siano perse opportunità che mai più ritorneranno.

Su questo preciso tema è intervenuto il difensore del Bologna Lorenzo De Silvestri che, ospite a Radio Serie A, ha svelato degli inediti retroscena sulla stagione 2015-2016, la più complicata della sua carriera da sportivo, e per la quale ha dovuto dire addio ad un’importante offerta.

Il saluto alla big di Serie A: le parole del difensore

Lorenzo De Silvestri, classe 1988, è uno dei veterani del massimo campionato italiano. Ha vestito le maglie di Lazio, Fiorentina, Sampdoria e Torino prima di approdare al Bologna, squadra dove milita ormai dal lontano 2020 e di cui è il capitano.

Ad un passo dal top club: lo rivela il giocatore del Bologna
Lorenzo De Silvestri parla dell’approdo ad un passo da Milan -(ANSA)- Rompipallone.it

La sua vita da sportivo in giro per l’Italia ha subito una momentanea e brutta battuta d’arresto nel 2015 a causa della rottura del crociato rimediata durante un impegno con la Nazionale italiana:

L’infortunio avuto in nazionale nel 2015 mi ha chiuso tante porte: oltre ad essermi giocato il crociato, ho perso anche l’occasione di andare al Milan e di partecipare all’Europeo. Fu molto dura. A volte ho pensato a quante cose sarebbero cambiate senza quell’infortunio, soprattutto nel periodo della riabilitazione perché era estate e sapevo che Mihajlovic sarebbe andato al Milan e che mi avrebbe voluto con sé.

Fortunatamente il capitano rossoblu ha potuto giocare sotto l’ala e gli insegnamenti di Sinisa Mihajlović, che lo ha scelto, questa volta con fumata bianca, per giocare nel capoluogo emiliano. Eppure l’occasione rossonera, quella di una vita, quella del salto di qualità per entrare nel mondo delle big, è saltata per sempre.

Forse nove anni dopo la ferita non si è ancora rimarginata, nonostante il lungo e straordinario cammino del difensore romano.

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