Mario Gomez spiazza tutti: per la Fiorentina rifiutò due big

Dopo quasi 10 anni dal suo addio all’Italia, Mario Gomez è tornato a parlare dei mesi che precedettero la sua partenza dal Bayern Monaco.

L’estate del 2013 è stata una di quelle più roventi nella storia recente del calciomercato, almeno per quanto riguarda la Serie A. La Juventus campione d’Italia rivoluzionò il suo attacco, cedendo Matri, Anelka e Bendtner e acquistando dal Manchester City Carlos Tevez e dall’Athletic Bilbao Llorente, la coppia che dominerà la serie A.

Al Napoli si è consumata la grande rottura, con l’avvicendamento tra Mazzarri e Benitez e la faraonica campagna acquisti finanziata dalla cessione di Cavani al Psg.

Arrivarono infatti all’ombra del Vesuvio giocatori del calibro di Dries Mertens, Callejon, Reina, Albiol e soprattutto Gonzalo Higuain dal Real Madrid. Al Milan ci fu il ritorno di Ricky Kakà dopo la deludente esperienza a Madrid, mentre l’Inter si godeva i giovani Icardi e Belfodil.

Una delle protagoniste assolute di quella sessione di calciomercato fu la Fiorentina che si regalò una coppia d’attacco da sogno, formata da Pepito Rossi e il panzer Mario Gomez, prelevato dal Bayern Monaco.

Il tedesco è tornato a parlare di quell’estate del 2013 alla Bid, svelando alcuni retroscena di mercato inediti.

Mario Gomez: “Ecco cosa non andò a Firenze”

Dopo 4 stagioni al Bayern Monaco, vincendo tutto quello che si poteva vincere, l’attaccante tedesco di origine spagnola Mario Gomez decise di provare un esperienza all’estero dopo che il rapporto con la dirigenza bavarese si ormai logorato.

Così il 12 luglio 2013 Mario Gomez diventa ufficialmente un nuovo calciatore della Fiorentina, facendo sognare i tifosi viola che vedevano nel tedesco l’arma per sognare in grande. L’esperienza a Firenze del tedesco, complice anche un grave infortunio, non fu all’altezza della sua carriera da bomber.

Mario Gomez: "Ecco cosa non andò a Firenze"
Mario Gomez parla delle differenze tra Bayern e Fiorentina (ansafoto)-rompipallone.it

Sul centravanti tedesco in quella rovente estate c’erano i maggiori club europei: «L’Atlético Madrid aveva fatto al Bayern l’offerta migliore per me in quel momento, ma avevo delle perplessità riguardo a Diego Simeone. Sapevo che il mio modo di giocare non si adattava al suo stile di calcio».

Intervistato dalla Bid, Gomez ha parlato anche di un interessamento del Real Madrid nei suoi confronti: «Il Real Madrid mi considerava come alternativa a Benzema, che stava attraversando un periodo difficile. Ancelotti aveva già provato a portarmi al Paris St-Germain in precedenza» aggiungendo poi che decise di non andare a Madrid per non incappare nella stessa situazione dirigenziale vissuta in Baviera.

Gomez ha poi chiosato riguardo la sua esperienza fiorentina, indicando nella mentalità vincente la differenza principale tra un top club europeo ed una buona squadra come la Fiorentina: «È iniziato tutto alla grande con gol e vittorie. In una delle partite successive abbiamo pareggiato 1-1 e, al fischio finale, i nostri sudamericani nello spogliatoio hanno alzato il volume della musica e hanno iniziato a ballare.

A quel punto ero molto irritato e pensavo solo: Hey, abbiamo vinto? No! Ecco esattamente la differenza tra un club top e un club emergente – questi ultimi sono soddisfatti con molto meno».

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