L’identikit per il dopo Retegui: l’Atalanta cerca un centravanti rivoluzionario

In casa Atalanta parte il casting per il dopo Retegui. Che scelta farà la dirigenza orobica: di continuità o di rottura?

Ben 28 gol in stagione, capocannoniere della Serie A e un progetto, quello orobico, in continua crescita: questi 3 elementi non sono bastati ad allontanare il canto milionario delle sirene arabe da Mateo Retegui. E, come un marinaio delle antiche leggende, anche l’italo-argentino ha ceduto.

Ma, tralasciando le leggende, notiamo come i fatti siano ben più banali: Retegui è volato all’Al-Qadsiah per circa 68,5 milioni di euro e ora, per la Dea, si riapre il casting per il nuovo centravanti.

C’è Scamacca, certo, ma le garanzie di rendimento dopo la gravità dell’infortunio subìto non sono tali da permettere a Juric di dormire sonni tranquilli. E così D’Amico, da DS navigato qual è, è già al lavoro.

Parte il post-Retegui: chi sostituirà l’italo-argentino?

Ruolo affascinante quello del numero 9, vero? La capacità di questa categoria di accogliere calciatori così diversi tra loro è quasi paradossale. Ricorda l’arcobaleno emanato dal prisma di The Dark Side of the Moon: tanti colori diversi fra loro, ma che riflettono una sola luce. Il centravanti è così se ci pensate: tanti calciatori e qualità differenti, ma un solo grande obiettivo. Il gol.

Ivan Juric osserva la partita a bordocampo
Parte il post-Retegui: chi sostituirà l’italo-argentino? (AnsaFoto) – rompipallone.it

Gol di cui avrà un grande bisogno la Dea, orfana del suo centravanti che noi definiremmo “di peso”. Ma qual è dunque, l’identikit del nueve su cui sta lavorando la dirigenza lombarda? Che caratteristiche dovrà avere colui che porterà il peso dell’attacco di Ivan Juric? Sarà un opportunista alla Pippo Inzaghi, un pivot alla Lukaku o una scheggia impazzita alla Victor Osimhen?

Secondo quanto riportato da TMW, due nomi sul taccuino di D’Amico sarebbero quelli del gigantesco Arokodare del Gent e del Tanque sudamericano Rodrigo Muniz. Dunque, una scelta sensata di continuità, volta a non sconvolgere totalmente un sistema di gioco – quello gasperiniano – di rodata efficienza.

Ma se da un lato abbiamo due giganti pronti alle sportellate, dall’altro la Dea non disdegnerebbe una rivoluzione quasi copernicana del suo attacco.

Krstovic e Raspadori: una scelta di rottura

Jack Raspadori, o magari dovremmo dire Jolly Raspadori. Quanti ruoli ha ricoperto il classe ’00 di Bentivoglio? Mezzala, esterno al posto di Kvara, seconda punta, centravanti e, se gliel’avessero chiesto, avrebbe probabilmente fatto anche il terzino (in maniera egregia ca va sans dire). Scherzi a parte, l’interesse della Dea per Raspa sarebbe totalmente giustificato dalle sue enormi qualità fisiche e mentali.

Protezione della palla, tiro di prima, scambi nello stretto e una buona educazione che non guasta mai: Jack ha il pacchetto completo. Se l’Atalanta, conscia della difficoltà di trattare con Aurelio De Laurentiis, decidesse di intavolare una trattativa si aggiudicherebbe un calciatore di enorme talento che potrebbe andare incontro alla sua completa esplosione. Non si diventa numeri 10 della Nazionale a caso.

 Raspadori in azione
Krstovic e Raspadori: una scelta di rottura – LaPresse – Rompipallone.it

Ultimo ma non ultimo, c’è Nikola Krstovic del Lecce. Montenegrino, classe ’00 anche lui, quest’anno ha messo a referto ben 12 marcature totali tra Coppa Italia e Serie A, attirando su di sé le brame delle big. Se anche la Roma ci aveva fatto un pensiero, l’arrivo di Evan Ferguson ha chiuso le porte a un suo approdo a Trigoria.

Per questo motivo la Dea potrebbe decidere di affondare il colpo e accaparrarsi un profilo molto abile nel tiro di prima e in grado di coniugare buone doti fisiche alla capacità di giocare a due tocchi.

Insomma, il casting della Dea è appena iniziato e già non vediamo l’ora di sapere chi raccoglierà la pesante eredità di Retegui. Sarà una scelta di continuità o di rottura? Staremo a vedere.

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