Juventus, come Huijsen e Soulé la storia si ripete: “Siamo obbligati a venderti”

In casa Juventus la storia si ripete, come Dean Huijsen e Matias Soulé un altro giovane della Next Gen va via perché il club è “obbligato” a monetizzare

Terminata la settimana di ritiro in Germania con il successo per 2-1 al Signal Iduna Park contro il Borussia Dortmund, la Juventus è tornata a lavorare alla Continassa. Quest’oggi i bianconeri disputeranno un’altra amichevole, all’Allianz Stadium contro la Next Gen.

Da Yildiz a Huijsen passando per Miretti, Soulé, Mbangula, Savona e Rouhi. Sono solo alcuni dei giocatori che negli ultimi anni hanno fatto la trafila nelle giovanili prima di fare il passaggio in Next Gen in Serie C e poi il salto nella Prima Squadra.

Le varie dirigenze che si sono susseguite negli ultimi anni, hanno utilizzato però i talenti allevati in casa anche per fare cassa. L’anno scorso era toccato prima a Barrenechea e Iling jr. (finiti all’Aston Villa per 22 milioni di euro) e poi a Huijsen (prima Bournemouth e ora Real Madrid) e Soulé (alla Roma per circa 30 milioni di euro).

Ad accomunarli sono i motivi legati alle loro cessioni: a volte tecniche, ma soprattutto generare plusvalenze per far respirare il bilancio. Quest’anno lo stesso destino è toccato a Mbangula, trasferitosi nelle scorse settimane al Werder Brema per 10 milioni di euro più bonus.

Cessioni Juventus, Mbangula svela: “Mi hanno detto che erano obbligati a vendermi”

Samuel Mbangula ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport per l’edizione odierna della Rosea. “Resto legato alla Juve – racconta l’esterno belga – e spero di riuscire a vedere in televisione la sfida con la Next Gen, è sempre una festa“.

D’altronde, il classe 2004 è passato per la seconda squadra così come Yildiz e Rouhi. “Siamo molto amici. L’Yildiz giocatore lo conoscete tutti: è fortissimo e completo, sarà l’uomo in più della Juventus. Kenan è un top anche fuori dal campo. È un ragazzo gentile, si preoccupa sempre degli altri e trasmette buon umore. Lui e Rouhi mi hanno fatto un regalo speciale per il compleanno, una cosa tra noi”.

Mbangula non ha nascosto che Torino già gli manchi. “Adesso però ho girato pagina. Il calcio è così. La società mi ha fatto un discorso chiaro: ‘Ci dispiace, ma dobbiamo fare cassa e siamo obbligati a venderti’“.

Mbangula esulta inchinandosi con indosso la maglia della Juventus
Cessioni Juventus, Mbangula svela: “Mi hanno detto che erano obbligati a vendermi” – ANSA – rompipallone.it

Il motivo della sua cessione, oltre che economica, è anche tecnica. Differentemente da Thiago Motta – “diventerà un grandissimo tecnico, alla Juve non gli hanno dato tempo e gli infortuni hanno pesato” -, con Igor Tudor è finito ai margini. “Durante il Mondiale per Club abbiamo parlato della questione”, ha rivelato il belga.

“Ho fatto presente a Tudor che, pur di giocare, sarei stato disposto ad agire come laterale, trequartista e anche come mediano nel suo 3-4-2-1. È stato schietto, mi ha detto che non rientravo nei piani. Non mi ‘vedeva’ proprio“.

Lo stesso destino prima di lui era toccato a Huijsen – “non sono stupito che sia finito al Real Madrid, sapevamo tutti che era fortissimo e anche lui era molto legato alla Juventus” -, ma anche a De Winter, Soulé e Kaio Jorge: “Squadra niente male… Sarebbe stato bello giocare insieme, siamo anche amici”.

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