C’è un nuovo talento in Serie A che sembra essere, potenzialmente, un jolly completo: è già la rivelazione del campionato
Un nuovo gioiellino per la nostra Serie A. Questo è quello che sembra essere il giovane centrocampista che ha già stregato gli addetti ai lavori e i tifosi del nostro campionato. La sua prestazione contro l’Inter, coronata da un gol importante e da una padronanza del campo sorprendente, lo proietta di diritto tra le probabili rivelazioni dell’anno.
Due tocchi in area avversaria, dribbling riusciti al 67 %, zero occasioni sciupate, 42 palloni giocati, quattro falli subiti, due tiri totali, e il gol decisivo: un quadro che parla chiaro e dimostra il valore del ragazzo. E farlo a San Siro, ha tutto un altro sapore.
Atta illumina San Siro: sarà lui la rivelazione dell’anno?
Arthur Atta, giovane centrocampista dell’Udinese francese e classe 2003, ha già mostrato di avere qualcosa di speciale. E il technical director dell’Udinese, Gianluca Nanni, lo sa bene. “Ha il fisico da grandissime squadre europee e io lo paragono a Bellingham“, queste le parole che hanno acceso i riflettori sul ragazzo, aggiungendo però che, a differenza di molti giovani, Atta possiede anche una “quadratura mentale”. Non è un talento fragile: sa dove è e cosa vuole diventare.

Anche Fabio Caressa, noto giornalista di Sky Sport, lo ha elogiato definendolo “un’espressione sia fisica che tecnica”. Il commento è eloquente: “Se riesce a sfruttare questa capacità di tiro che ha sempre avuto, può diventare un giocatore in grado di fare la differenza“.
La statistica finale lo mette in vetta anche nella speciale classifica dei dribbling riusciti dopo le prime due giornate di campionato: 7, come Mathias Soulé, e davanti a Zalewski e Thuram, a quota 6. Numeri che confermano quanto fatto vedere sul campo: Atta non è solo un giovane promettente, è una realtà su cui già si può contare.
Ma la filosofia dei bianconeri non si basa solo su Atta. Ci sono altri nomi, altre speranze che si dividono tra presente e futuro. Palma, con le sue qualità già visibili, è considerato “straordinario” nelle parole di Nani. Miller, Gueye e Solet sono altri pezzi importanti in ottica futura. L’Udinese, con la sua scuola interna e la capacità di far crescere i giovani, continua a essere un centro prezioso per il calcio che verrà: Atta non è che l’ultimo nome di una lunga lista di ragazzi chiamati a lasciare il segno.