“Mai così male dal dopoguerra”: Tudor umiliato da un dato inquietante

Una statistica condanna l’allenatore bianconero: ecco il vero problema dell’era Tudor che preoccupa i tifosi

La Juventus di Igor Tudor sta vivendo una stagione sulle montagne russe: momenti di entusiasmo si alternano a preoccupazioni che preoccupano i tifosi. La squadra è ancora imbattuta, un traguardo da non sottovalutare, e la voglia di lottare di un gruppo che non molla mai sembra essere tornata.

Ma c’è una statistica, su questo inizio di campionato, che mette in apprensione i tifosi bianconeri. Un dato che fa rabbrividire, soprattutto se si considera la tradizione di una squadra che ha fatto della solidità difensiva il suo motto.

Tudor, così non va: difesa da incubo… e record

La difesa bianconera, un tempo inespugnabile, oggi è il più grave dei problemi per mister Tudor. I numeri impietosi non lasciano spazio a interpretazioni: in sette partite tra Serie A e Champions League, la Juventus ha incassato ben 11 gol.

Tudor contrariato
Tudor, così non va: difesa da incubo (LaPresse) – rompipallone.it

Gli errori non riguardano solo i centrali o il portiere, ma un sistema collettivo che in alcuni momenti cruciali si è rivelato fragile. Basta guardare il calendario recente per capire dove le cose hanno iniziato a peggiorare: tre gol subiti dall’Inter nel derby d’Italia (nonostante i quattro segnati), altri quattro incassati dal Borussia Dortmund (anche qui, con un pareggio grazie al talento offensivo), poi uno dal Verona, uno dall’Atalanta e due dal Villareal. Ogni partita sembra portare con sé un nuovo campanello d’allarme che Tudor non può più ignorare.

La media gol subiti, 1.57 a partita, è un dato che fa male ai tifosi bianconeri. Per trovare un bilancio difensivo peggiore, bisogna scavare negli annali del club, tornando indietro fino al dopoguerra. È la seconda peggior media di sempre per la Juventus: un record negativo che mette Tudor in una posizione scomoda, superando in negativo allenatori come Maifredi (1,02), Ferrara (1,19), Del Neri (1,14) e persino Thiago Motta (1,09).

Numeri che pesano come macigni e che raccontano di una squadra che, pur mostrando sprazzi di qualità, non riesce a trovare la quadra quando si tratta di proteggere la propria porta. E Tudor, che conosce bene l’ambiente juventino, sa che il tempo per aggiustare le cose non è infinito.

La sfida è chiara: trasformare una squadra dal cuore grande ma dalla difesa fragile in un gruppo solido, capace di onorare la sua gloriosa tradizione. Perché la Juventus, si sa, non è abituata a giocare per partecipare, e questo dato inquietante deve diventare solo un lontano ricordo.

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