Inter, Nandez sempre più vicino: la situazione

Nahitan Nandez è sempre più vicino a diventare un nuovo giocatore dell’Inter. Il centrocampista uruguaiano del Cagliari è il primo obiettivo dei nerazzurri per rinforzare la fascia destra, rimasta parzialmente sguarnita dopo la partenza di Achraf Hakimi in direzione Paris Saint-Germain.

Nandez Inter, i dettagli di questa lunga trattativa

Secondo quanto riportato da Tuttomercatoweb, la trattativa procede nel verso giusto, più spedita che mai. E lo sprint decisivo potrebbe esserci già nel weekend. C’è grande ottimismo tra tutte le parti in causa, al lavoro per far convergere cifre e formule: il Cagliari chiede 5 milioni e il prestito con obbligo, i nerazzurri offrono la metà e vorrebbero il prestito con diritto.

La chiave può essere Radja Nainggolan, che alla fine tornerà in Sardegna. Bisogna pazientare, ma il doppio affare alla fine dovrebbe andare in porto.

Simone Inzaghi si aspetta rinforzi dopo la partenza di Hakimi e il centrocampista uruguayano è il nome più gettonato che andrebbe a riempire la casella rimasta vuota dal marocchino. Nandez ha chiesto e ottenuto tre giorni di vacanza in più e questo potrebbe essere sufficiente ad evitargli di tornare in Sardegna e di approdare subito all’Inter.

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Inter, cosa succede con Christian Eriksen il prossimo anno?

Chi ha un defibrillatore sottocutaneo non può ottenere l’idoneità sportiva in Italia. Ma, se questo dovesse essere rimosso, il discorso cambia. Ecco la speranza di rivedere Christian Eriksen giocare con l’Inter. Il 29enne centrocampista danese ha avuto un arresto cardiaco in campo durante Danimarca-Finlandia dello scorso 12 giugno agli Europei, ha rischiato la vita e poi è stato operato al cuore. 

Riccardo Cappato, direttore del centro di elettrofisiologia clinica e aritmologia del gruppo Multimedica di Milano ha parlato così:

“Nel caso di Eriksen le ipotesi sono svariate. Un blocco del cuore da fibrillazione conseguente ad aritmia grave, imprevista e improvvisa.

Cause possibili? Molte. Una potrebbe essere preesistente mai individuata e stabile, tipo la cardiomiopatia congenita o la sindrome di Brugada, oppure una miocardite infiammatoria da causa grave (per lo più da virus, come quello del Covid, che non sembra riguardare il cuore ma che poi all’improvviso innesca l’aritmia), o un disturbo elettrolitico. La causa infiammatoria, se si riesce a diagnosticare, è per esempio una causa reversibile, che potrebbe consentire a Eriksen di arrivare a togliere il defibrillatore e quindi tornare a giocare a calcio in Italia”. 

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