Eriksen da brividi sul malore in campo: “Ero morto, ho lottato per respirare”

Attraverso i propri canali ufficiali il Brentford ha pubblicato un’intervista con l’ex centrocampista dell’Inter e della nazionale danese Christian Eriksen, in cui il giocatore ha ripercorso i giorni del malore accusato in campo durante l’Europeo che per poco non gli è costato la vita. Queste le sue dichiarazioni:

“Quando mi sono risvegliato ho sentito che i medici premevano su di me, ho lottato per respirare, poi ho sentito voci deboli e dottori che parlavano. Ricordo tutto. Tranne quei minuti in cui ero in Paradiso. Quando mi sono svegliato dalla rianimazione, è stato come svegliarmi da un sogno, ero lontano. Quando il nostro cardiologo ha detto che avevo 30 anni, l’ho corretto e gli ho detto: ‘Ehi, ho solo 29 anni!’. Ho ripreso conoscenza subito. Ricordo l’atmosfera. Sono stato portato via in ambulanza, me lo ricordo bene. Fino a quel momento non mi sono reso conto di essere morto.

Christian Eriksen, Danimarca, UEFA EURO 2020

Il trequartista danese ha successivamente parlato del suo rientro in campo con il Brentford: “Volevo fare tutti i test e parlare con tutti i medici per vedere se ci fosse la possibilità di tornare a giocare. Ma da allora, credo meno di una settimana dopo, mi hanno detto ‘hai un defibrillatore, ma per il resto non è cambiato nulla, puoi continuare a vivere una vita normale e non c’è limite a ciò che vuoi fare’. È stato un sollievo. La prima chiamata con il tecnico Frank? E’ stata solo per salutarmi e chiedermi come stessi. Voleva sapere dove fossero i miei pensieri in termini di ritorno al calcio. È stata una buona telefonata e da lì la cosa è decollata.”

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