Sacchi attacca l’Atletico Madrid: ”Giocatori? Devono comprare qualcos’altro!”

Arrigo Sacchi, ex CT di Milan e della nazionale italiana e grande estimatore del bel gioco, ha usato parole al veleno contro il Cholo Simeone e l’Atletico Madrid.

Infatti nella serata di martedì si è disputato il big match di Champions League tra Manchester City e Atletico Madrid, match che doveva tenere, secondo le premesse, i tifosi incollati allo schermo. In realtà si è rivelata una partita soporifera, per via del gioco dell’allenatore sudamericano.

Dopo le critiche ricevute da Pep Guardiola, il Cholo è stato attaccato anche da Arrigo Sacchi che, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha così commentato la partita:

“Simeone ha fatto tanti risultati negli ultimi anni. Su di lui, come allenatore, non c’è dubbio che abbia influito l’esperienza come giocatore in Italia. Prima di tutto, non prenderle. E poi vediamo che cosa succede, affidiamoci al talento di qualche singolo e speriamo bene. È vero che l’Atletico ha elementi di qualità, ma anziché comprare i giocatori, e spendere tanti soldi, avrebbe dovuto acquistare il gioco. Comunque bisogna essere onesti: la sfida tra gli spagnoli e il City è ancora aperta. Nel ritorno potrebbe succedere di tutto. E qui sta un limite, per come la vedo io, della squadra di Guardiola“.

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Diciamo la verità: questo modo di giocare stanca il pubblico. Gli spettatori chiedono bellezza, chiedono emozioni. Quale emozione ci può essere in un rinvio di cinquanta metri? Lo sa che cosa mi disse Gullit una volta? Mister, perché non proviamo anche noi a buttare il pallone in area, siamo forti di testa, magari segniamo”

Infine, però, non lascia impunito Guardiola per i seguenti motivi:

“L’Atletico non ha fatto un tiro in porta, è vero, ma non è che il City abbia abbondato. A parte le rete di De Bruyne, bellissima per preparazione ed esecuzione, non ricordo tante occasioni da gol. Bisogna ammettere che una sfida così non è stata divertente. L’Atletico non voleva giocare a pallone, ma il City aveva il dovere di fare qualcosa di più per superare la muraglia. Sennò è sufficiente che le squadre si mettano con dieci uomini davanti alla porta per non subire goal”.

Giacomo Pio Impastato

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