Un bianconero sta per dire addio, Arrivabene: “Impossibile trattenere chi vuole andare via”

Il calciomercato della Juventus, finora, va a gonfie vele! In attesa di rendere ufficiali i colpi Pogba e Di Maria, e di aggiungere alla rosa di Max Allegri altri innesti importanti, Maurizio Arrivabene ha rilasciato un’intervista a Tuttosport parlando a 360° della nuova Juve che sta per nascere, anche grazie a lui.

Juventus Maurizio Arrivabene

Ecco alcune dichiarazioni del dirigente bianconero:

Arrivabene, dove sta andando la nuova Juventus?

«Non c’è una nuova Juventus, c’è la Juventus che come obiettivo ha la continuità a mantenere una squadra ad altissimi livelli e mirare ad altissimi traguardi.
Stiamo progettando una Juventus che parta dal calcio, perché rimane il nostro cuore pulsante, ma che si allarghi in altre dimensioni. Io credo che il marchio Juventus abbia enormi potenzialità e che possiamo andare oltre i confini italiani, facendoci scoprire altre aree di business da sfruttare
».

Come nasce un’operazione di mercato?

«Senza un protocollo preciso, perché sono tutte un po’ differenti. Non c’è Maurizio, Federico, Pavel o Allegri che determinano una strategia.
C’è un tavolo intorno al quale ci si mette e innanzitutto si valutano i numeri, perché oggi hanno una certa importanza, e da lì, insieme, si decide quale sarà la strategia.
C’è chi vorrebbe comprarsi il mondo, chi è più prudente, però alla fine siamo molto uniti. Nel senso che si esce da quella stanza dopo ore di discussione condividendo assolutamente il nostro approccio sul mercato
».

Come siete messi con Pogba?

«Gli stiamo parlando e le cose si stanno evolvendo molto, molto bene».

Com’è nata l’operazione?

«Esiste quella riunione di cui ho parlato. In quella riunione sono stati portati determinati nomi, alcuni dei quali arrivano come quello di Vlahovic. Apri una porta, lanci un nome, tutti ti guardano come se fossi matto e poi, piano piano, la macchina si avvia e costruisci l’operazione. Così è nato Pogba. Da una domanda: “Ma perché non prendiamo Pogba?”».

Ronaldo aveva attirato su di sé quasi tutta l’attenzione, è un po’ strano per la storia della Juventus.

«Ronaldo non è stato sfruttato fino in fondo per colpa del Covid. È un grande dispiacere, perché non abbiamo sfruttato appieno il potenziale, ma c’è un fatto di cui sono fermamente convinto: la Juventus va sopra qualsiasi giocatore. La Juventus è una squadra che ha regole precise e che ha 125 anni di storia, più di un secolo di storia non viene scritto da un solo giocatore, per cui la squadra è sempre più importante dei singoli».

Con Dybala come è andata?

«C’era stato un accordo, poi c’è stato l’aumento di capitale, ci siamo tutti presi una pausa, di cui i procuratori erano informati e d’accordo, per effettuare valutazioni all’interno del Consiglio di amministrazione. Ci siamo rincontrati e abbiamo detto che i termini erano cambiati, perché volevamo muoverci in maniera diversa. Per cui da un contratto quadriennale a certe cifre, che vorrei evitare di citare per evitare ulteriori polemiche, siamo passati a un’altra strategia.
Anche perché tutti sanno chi è arrivato a gennaio, no? Ma questo non ha compromesso i rapporti, non c’è stata nessuna guerra fra noi e Dybala. Dopo la decisione ci siamo sempre salutati cordialmente al centro sportivo. Diciamo che c’è stata una decisione senza se e senza ma su questa vicenda e l’abbiamo messa in atto. Mi auguro che Dybala trovi la squadra e le soddisfazioni che merita
».

Parliamo di De Ligt: tutti hanno un prezzo o ci sono gli incedibili?

«Oggi è impossibile trattenere un giocatore che se ne vuole andare. Ma è sempre una questione di numeri, non è che se uno vuole andare via gli rispondi: prego, accomodati. È difficile trattenere un giocatore, però dal tavolo della trattativa bisogna alzarsi tutti e tre soddisfatti. E vale sempre l’articolo quinto: chi ha i soldi ha vinto».

A proposito di allenatori e tifosi: qual è la posizione di Allegri?

«Noi lo coinvolgiamo in tutto e lui ci coinvolge nelle scelte. Lui ha preso molto a cuore la strategia del club e abbiamo iniziato questa operazione insieme. Non è stata facile per nessuno, noi avevamo l’aumento di capitale, i costi della società da controllare e le strategie future mentre lui doveva gestire una squadra che si è trovato e che non ha costruito. Ora, grazie a quelle riunioni di cui parlavo e ad un gruppo dirigente molto compatto, si sta iniziando a costruire qualcosa di più adatto a lui».

Sarà la Juventus di Allegri?

«No, non è così. È la squadra che abbiamo condiviso e progettato insieme, perché siamo un gruppo molto compatto e in silenzio stiamo andando sul mercato ad attuare quello che è stato già deciso a tavolino. Noi agiamo secondo un piano. A sentire in giro, abbiamo comprato tutti e venduto tutti… Però, sono sincero, questo racconto del mercato mi affascina anche un po’. Ogni tanto leggo o vedo in tv dei nomi che non avevo mai sentito nelle nostre riunioni, quindi chiamo Cherubini per chiedergli: ma davvero stiamo trattando quel giocatore?».

Giuseppe Cannistrà

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