Allegri e Inzaghi sul banco degli imputati: le soluzioni per risollevare Juventus e Inter

Le due squadre sulla carta più forti del nostro campionato stanno attraversando un periodo di crisi nera e chissà che questa sosta non possa servire ai tecnici per rivedere i propri errori e pensare a dei miglioramenti per riagganciare il treno di testa con destinazione Scudetto.

Partendo dalla situazione in casa Juventus, i tifosi e la dirigenza sono estremamente delusi dal gioco proposto dalla squadra, che non sembra mostrare miglioramenti nonostante il lavoro di Allegri sia iniziato quasi un anno e mezzo fa.
Il tecnico toscano ha usato a più riprese l’alibi degli infortuni occorsi a giocatori chiave, ma è una giustificazione troppo debole vista la carenza di vittorie contro avversarie medio-piccole come Salernitana e Monza.
I bianconeri mostrano un gioco lento e prevedibile, affidandosi esclusivamente alle giocate dei singoli che non sempre hanno esito positivo. Emblematica è la situazione di Dusan Vlahovic: l’attaccante serbo si trova spesso da solo a combattere contro la retroguardia avversaria, non supportato a dovere dai compagni con inserimenti in proiezione offensiva. L’allenatore dovrà lavorare in questa direzione per individuare nuovi schemi offensivi che possano rendere meno prevedibile e più proficua la manovra nella metà campo avversaria, con l’obiettivo di salvare la propria panchina che traballa vistosamente dopo il bis di sconfitte tra Benfica e Monza.

Allegri – Juventus – Inzaghi – Inter

Alla Pinetina Simone Inzaghi dorme sonni molto agitati: la sua squadra ha già perso tre partite partendo da situazione di vantaggio, un’abitudine non accettabile se si vuole puntare in alto. Il tecnico sembra aver perso la bussola e il controllo della sua squadra, con i giocatori che vagano spaesati per il campo prestando il fianco a degli avversari che vanno al doppio della velocità. Certo non mancano le responsabilità dei calciatori, molti dei quali fuori forma o non concentrati a dovere: l’impressione è che molti di loro abbiano perso la fiducia nel loro allenatore, indicandolo come principale responsabile dello scudetto mancato nella passata stagione. In questo senso risuonano in maniera sinistra le dichiarazioni rilasciate da Hakan Calhanoglu nel mese di luglio dalla Turchia, quando il centrocampista aveva mostrato insofferenza, neanche troppo velatamente, per le sostituzioni in quel fatidico Derby del 5 febbraio 2022.
Sarà compito di Inzaghi dimostrare che questa sensazione è infondata e rilanciare la squadra con idee propositive e coraggiose, a partire dall’assetto tattico, problema non indifferente se si persisterà nell’unica soluzione del 352, e dai cambi a partita in corso, arma più deleteria che proficua per l’Inter in questo avvio di stagione.

FEDERICO LUIGI DI MINGO

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