Inzaghi avverte l’Inter: “Contro l’Atalanta sarà decisivo un aspetto per vincere”

Titoli di coda sul 2022 dell’Inter. Un anno di gioie e dolori per i nerazzurri, iniziato con la vittoria della Supercoppa Italiana, proseguito con la conquista della Coppa Italia e impreziosito con la qualificazione agli ottavi di Champions League.

Lo scudetto perso all’ultima giornata e l’inizio non brillante del nuovo campionato rimangono però ferite aperte, che Inzaghi vuole tentare di rimarginare a partire dal match che conclude l’anno solare contro l’Atalanta.

Atalanta-Inter, le parole di Inzaghi

I nerazzurri sono ancora alla ricerca della prima vittoria in uno scontro diretto.

L’allenatore piacentino si è così espresso sull’argomento:

“In campionato è mancato qualcosa: chiaramente dobbiamo lavorare di più sugli episodi e sui dettagli. In Champions siamo riusciti a limitare questa problematica negli scontri importanti, ad esempio contro il Barcellona. Non ci siamo ancora riusciti in campionato: speriamo che domani sia la prima volta”

Inzaghi ha poi rilasciato alcune dichiarazioni sugli sfidanti, reduci da due sconfitte consecutive:

“Indipendentemente dai risultati l’Atalanta è sempre una squadra molto ben organizzata, con dei principi di gioco chiari. Troveremo un avversario con grande determinazione, per questo dovremo fare del nostro meglio”.

Il mister ha infine speso belle parole nei confronti di Lukaku, grande assente di questa prima parte di stagione, e per i due argentini Lautaro e Correa. Tutti e tre gli attaccanti sono infatti stati convocati per i Mondiali dalle rispettive Nazionali:

“Innanzitutto sono contento che tre attaccanti su quattro vadano al Mondiale. C’è grandissima fiducia per tutti: Romelu ci teneva tantissimo a rientrare con noi per queste ultime gare, è riuscito a giocare due spezzoni di partita poi purtroppo ha avuto un rallentamento. Adesso sta recuperando gradualmente: auguro a lui e a tutti gli altri ragazzi convocati di giocare un grande Mondiale, poi ritorneranno da noi nel migliore dei modi”.

Francesco Flauto

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