Dalla D ai Mondiali, Cheddira sfida il Portogallo: “Non sono favoriti!”

L’attaccante del Bari, Walid Cheddira, attualmente ai Mondiali in Qatar con il Marocco, si è raccontato in un’intervista al Corriere dello Sport.

Oltre a parlare del proprio passato tra i dilettanti e la sua esperienza in Puglia, il giocatore marocchino ha avuto modo di lanciare il guanto di sfida verso i prossimi avversari che affronterà ai quarti, ovvero il Portogallo.

Marocco Cheddira Intervista

Marocco, Cheddira: “Con il Portogallo ce la giocheremo”

Se pensava potessero arrivare così avanti in questa Coppa del Mondo:

Sono sincero: già dopo il sorteggio dei gironi eravamo convinti di poter passare il turno. Quando poi siamo arrivati primi abbiamo acquisito l’autostima di cui avevamo bisogno per affrontare una grande squadra come la Spagna”.

Sui pensieri avuti al momento del suo ingresso in campo e sulla grande occasione sciupata nei tempi supplementari:

Quando il CT Regragui mi ha chiamato ho pensato a concentrarmi, ma naturalmente anche a tutti i sacrifici che avevo fatto per arrivare fino a qui. Ho sempre pensato che sarei diventato professionista, anche quando giocavo tra i dilettanti e sembrava un obiettivo lontano. Poi davanti ad Unai Simon non è stata l’emozione a fregarmi. La verità è che la palla mi si è spostata davanti, quindi ho sbagliato il momento per colpirla e il portiere ha potuto parare il tiro, ma fa niente. Sono contento anche così”.

Sul Bari, che in queste ultime partite ha dovuto fare a meno del suo bomber:

La squadra e i tifosi sanno che io penso sempre a loro, li seguo. Sono felicissimo che ieri abbiano vinto. Credo che anche a Bari facciano il tifo per me. L’obiettivo è consolidare la categoria, per ora, poi più avanti faremo i conti”.

Sull’Italia e sulla possibilità, ormai mancata, di vestire la maglia azzurra:

Sono molto orgoglioso di essere l’ultimo giocatore italiano rimasto nella competizione. Io e la mia famiglia siamo stati accolti benissimo in Italia. Non mi hanno mai cercato per giocare in Nazionale, ma sarò schietto: se anche me l’avessero proposto, non avrei potuto accettare. La mia famiglia è marocchina, la mia cultura è marocchina. Io volevo giocare per il Marocco“.

Infine, il commento sul Portogallo, prossima avversaria ai quarti di finale:

Ce la giochiamo. Quando sei ai quarti di un Mondiale, non esistono favorite. Siamo carichi“.

Ruggero Gambino

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