Ibra senza peli sulla lingua: “Sono ancora il numero uno!”, poi il commento sulla crisi del Milan

Se c’è un giocatore che è mancato al Milan dal punto di vista della leadership, quello è sicuramente Ibrahimovic, che con il suo arrivo ha portato il club rossonero a vincere uno scudetto dopo un’era dominata dalla Juve prima e dallo scudetto dell’Inter poi.

Intervistato da Sportmediaset, l’attaccante svedese ha toccato diversi temi, come ad esempio la sua rilevanza nel mondo del calcio: A me criticano da 25 anni perché sono il numero 1, sono abituato. È come mettere benzina sul fuoco e quando scherzi con il fuoco ti bruci. Mi sento ancora Dio? Certo, non cambia niente“.

Sul suo rientro in squadra dopo un lungo periodo di recupero, Ibra dice: Sto bene, sto molto bene! Sono rientrato in gruppo e mi sento libero, libero in campo e fuori. Significa che sto bene. In questo periodo ho fatto di tutto per aiutare mister, staff e club da fuori. Ho avuto pazienza perché dovevo rientrare al top, il recupero sta andando tutto secondo i piani.

Per Ibra: De Ketalaere deve trovare la giusta strada”

Impossibile non parlare con lo svedese di due giocatori che stanno facendo parlare in maniera diversa: Rafael Leao e Charles de Ketalaere. Sul primo ha dichiarato: Ha fatto un anno fantastico, ha vinto il premio del migliore giocatore del campionato. Poi il contratto, altri club che ti cercano, il Mondiale e tutto il resto. Ma lui deve restare concentrato e giocare a calcio. Tutto il resto si risolve, lui deve solo pensare a giocare. È diventato più forte rispetto a un anno fa, solo che quest’anno tutti sanno chi è Leao, l’anno scorso invece erano meno concentrati su di lui. Ora invece, sanno che è il più forte di tutti e stanno più attenti su di lui.

Sul centrocampista belga pagato 35 milioni la scorsa estate, Ibra dice: In questi mesi non ero tutti i giorni con la squadra, per conoscerlo bene devo essere tutti i giorni nello spogliatoio. Ha grandi pressioni anche per il prezzo pagato, tutti hanno aspettative. È un talento, ha grande potenziale, deve solo trovare la giusta strada per crescere. Poi è in un’altra città, fuori casa e deve abituarsi. Ma quando arrivi al Milan tutti ti aiutano, ti accolgono al meglio, quando entri nel nostro spogliatoio ti senti a casa. Deve solo sbloccarsi, poi una volta che si sblocca parte tutto.

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