“Non produrranno più videogiochi”: notizia terribile per gli appassionati, il motivo

Il mondo dei videogiochi è in continua fase di evoluzione grazie alla tecnologia che avanza: ma c’è una crisi senza precedenti che preoccupa.

I fan del videogaming sono aumentati a dismisura negli ultimi anni, da quando il Covid-19 ha costretto nelle case la maggior parte delle persone in giro per il mondo che, per occupare il tempo, per divertimento e per restare in contatto con gli amici, si sono appassionate sempre di più al mondo della tecnologia, dei videogiochi e delle community online.

Ora, però, arrivano pessime notizie che possono cambiare in negativo il mondo dei videogiochi con molte saghe che potrebbero non essere più prodotte a causa di carenza del personale.

Licenziamenti di massa alla Sony: cosa sta succedendo

Il mondo del gaming ha vissuto un aumento esponenziale delle vendite e della produzione negli ultimi anni, ma ci sono anche alcune aziende leader del settore che stanno vivendo un periodo estremamente complicato. Sony, per esempio, poche settimane fa ha annunciato il clamoroso licenziamento di 900 persone. Una decisione che ha portato alla chiusura di London Studio e che lascia grossa preoccupazione in tutti i fan.

Negli ultimi anni, dal post pandemia in poi, tante aziende hanno avviato il processo di ridimensionamento del personale. Epic Games, l’azienda di Fortnite, ha licenziato circa 830 persone; o, ancora, Niantic, la casa di Pokémon GO, ha licenziato 230 dipendenti dagli studi californiani. La Microsoft nel 2023 ha rinunciato a 10.000 dipendenti.

Crisi Videogiochi: ora cambia tutto
Crisi Videogiochi: cambia il mondo del gaming (ANSA) – Rompipallone.it

Chiaramente i tagli del personale si ripercuotono sui progetti che i fan tanto amano. E ora sta iniziando un periodo di crisi che è venuto a galla perché gli investimenti fatti durante la pandemia si sono rivelati controproducenti. Il grosso periodo di crisi sta portando le case produttrici a spendere molto di più di quanto guadagnano e sarà chiaramente necessario anche un ridimensionamento della produzione: per questo negli anni a venire i giochi potrebbero essere sempre meno “innovativi” rispetto al passato.

I numeri parlano chiaro e la crisi è sotto gli occhi di tutti. Il quadro attuale, però, non si intende dire che i videogiocho non esisteranno più sin da sibito ma che ci saranno grossi cambiamenti interni che modificheranno l’industria e che potranno portare a grosse modifiche.

Nella crisi generale, però, spunta il fiore all’occhiello della Nintendo. L’azienda nipponica è la più remunerativa di tutto il Giappone e non è stata toccata dai licenziamenti di massa prima citati. Ha un modello di business diverso dalle case concorrenti come Sony e Microsoft, perché al centro dell’industria c’è l’esperienza di gioco con icone immortali come Mario Bros adatte sia al pubblico di grandi e piccoli.

Impostazioni privacy