Dramma per lo sport italiano: i suoi successi resteranno indelebili

Ultimo aggiornamento 8 Luglio 2024 6:48 di Giancarlo Spinazzola

Grave perdita per lo sport italiano che saluta uno dei personaggi più iconici e vincenti della sua storia: i suoi successi resteranno indelebili 

Una figura iconica, uno dei personaggi più vincenti della recente storia dello sport italiano. Sembrava aver vinto anche l’ultima battaglia, con un’operazione al cuore superata con successo, poi un’improvviso peggioramento lo ha portato via dai suoi cari, lasciando famigliari e amici nel dolore.

È morto sabato pomeriggio Piermario Calcamuggi, 74 anni, uno degli artefici del successo dello sci italiano negli anni ’90. Un nome che è anche una garanzia per gli sport invernale, considerato il suo curriculum da tecnico assolutamente impareggiabile. Si fa fatica a ricordare tutti i trionfi che portano anche la sua firma, ma qualcuno è assolutamente impossibile da dimenticare.

Ecco allora venire alla mente l’oro Olimpico di Deborah Compagnoni ad Albertville nel 1992 oppure quello di Lillehammer del 1994, nelle uniche due edizioni che si sono tenute a distanza di due anni per differenziarle da quelle estive. Un doppio oro che non è l’unica perla di Calcamuggi che da direttore tecnico ha esaltato il movimento sciistico tricolore.

Sono da ricordare allora anche i trionfi che l’Italia dello sci è riuscita a conquistare nel 1996 con la ‘valanga rosa’ capace di piazzare una memorabile tripletta a Narvik, con Compagnoni davanti a Panzanini e Kostner nel gigante.

Addio a Calcamuggi, improvviso peggioramento dopo l’operazione

A comunicare il decesso di Calcamuggi è stata la Fisi, la Federazione italiana degli sport invernali, con un comunicato dove viene spiegato quanto accaduto al tecnico.

Addio a Calcamuggi, tecnico della valanga rosa
Morto Calcamuggi, tecnico della valanga rosa (ANSA) – Rompipallone.it

Nella nota, la Federazione annuncia la scomparsa del 74enne “a seguito di un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute, dopo un intervento di routine al cuore, che era perfettamente riuscito”. L’uomo, dopo l’operazione, aveva anche potuto vedere la moglie Margherita e i figli Matteo ed Elisa,  “promettendo a breve un incontro nella loro casa di Champoluc”.

Il peggioramento improvviso del quadro clinico ha però portato alla sua morte nel pomeriggio di sabato 6 luglio con la Fisi ha voluto esprimere le sue condoglianze e stringersi  “alla famiglia in questo triste momento”. Una perdita importante per lo sport italiano, l’addio di un personaggio che ha messo la sua firma su un momento particolarmente florido e ricco di trionfi per il movimento degli sport invernali del nostro paese. I suoi successi resteranno indelebili, come il ricordo di chi ha saputo guidare al meglio una generazione di sciatori fantastici per il nostro paese.

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