Di solito tocca agli allenatori, ma stavolta l’espulso è l’arbitro: vicenda incredibile in Premier League, 8 settimane di stop per il giudice di gara
Un arbitro squalificato a causa di un allenatore. Sembra impensabile, ma è quello che è successo in Inghilterra, dove la FA ha ribaltato le solite gerarchie del calcio. David Coote, volto noto tra i giudici di gara di Premier League, ha infatti incassato una sanzione non trascurabile: otto settimane di stop più formazione obbligatoria in presenza.
Il motivo? Un video privato, girato in estate 2020, nel quale si lasciava andare ad insulti pesanti nei confronti di Jürgen Klopp, poi finito online e diventato virale. Le sue parole, considerate “improprie” e “offensive”, hanno acceso la polemica. E lui non ha fatto altro che confermarlo: sì, si è comportato male, ha ammesso di aver usato “parole abusive e/o ingiuriose”, senza nascondersi dietro le solite scuse retoriche.
Squalifica e condanna: l’arbitro Coote nei guai
All’inizio, l’indagine ha portato a una semplice sospensione, come un avviso forte. Ma man mano che il polverone cresceva, la sua presenza nell’organico arbitri diventava insostenibile. E, nelle ultime ore, una commissione di regolamentazione ha annunciato oggi di aver imposto sanzioni nuove a Coote, dopo un’ulteriore udienza.

Coote ha quindi ricevuto una sospensione di ben otto settimane, e dovrà partecipare a un programma educativo obbligatorio. La UEFA, invece, gli ha proibito di arbitrare, fino a giugno 2026. E non è finita qui: nel mirino sono finiti anche altri episodi.
Si è parlato di una conversazione con un tifoso riguardo l’opportunità di estrarre un cartellino giallo a un giocatore. Coote ha negato ogni addebito, e la FA ha confermato che su quell’episodio non c’è stata alcuna accusa.
E come se non bastasse, la UEFA ha aperto un ulteriore fascicolo: un filmato diffuso dal Sun lo mostrerebbe mentre usava cocaina durante gli Europei. Quel video ha innescato un’inchiesta parallela, perché quando la vita privato diventa pubblica, anche l’immagine professionale può risentirne.
Una vera e propria bufera mediatica, partita da uno scontro verbale con l’ex coach del Liverpool. Non sono esclusi ulteriori colpi di scena, ma quello che lascia di stucco è che stavolta non sono calciatori o allenatori finiti sotto accusa, ma un arbitro di fama internazionale che ha gestito impegni di cartello in carriera.
Ora, dipende tutto da lui: dopo la punizione tornerà ad arbitrare, e non potrà permettersi di sprecare un’altra chance.