Pedine fondamentali dell’attacco azzurro di Conte ad EURO 2016, i due centravanti hanno totalmente cambiato vita: ecco che fine hanno fatto
Il 2 luglio 2016 è una data che tanti tifosi italiani preferirebbero cancellare. Quarti di finale degli Europei in Francia, Italia contro Germania: una partita infinita, tirata fino all’ultimo, terminata ai calci di rigore. Un’Italia coraggiosa, allenata da Antonio Conte, che aveva eliminato la Spagna agli ottavi e che sembrava poter scrivere una favola diversa. Ma i rigori, lo sappiamo, sono una lotteria.
In quella roulette crudele, più che l’errore decisivo di Matteo Darmian, restano impressi due momenti diventati virali: Simone Zaza, entrato quasi solo per calciare dal dischetto, con quella rincorsa interminabile trasformata subito in meme, e il suo pallone finito alto sulle tribune. E poi Graziano Pellè, che prima del tiro mimò ironicamente a Neuer l’intenzione del “cucchiaio” alla Totti, salvo poi calciare malissimo a lato. Due episodi che hanno segnato non solo la partita, ma anche la carriera di entrambi.
Zaza – Pellè, la loro vita un decennio dopo quei rigori maledetti
Partiamo da Zaza: dopo l’Europeo, la Juventus decide che non è più nel progetto bianconero. Parte prima in prestito al West Ham, poi al Valencia che lo compra. Un percorso simile si ripete: va in prestito al Torino, dove il suo ultimo spezzone di partita risale al 18 marzo 2022. Subentra all’80’ in uno scontro tra Genoa e Torino, dopodiché… zero apparizioni.

Oggi, a 33 anni, Zaza è libero sul mercato. Il suo nome torna in auge durante qualche sessione di mercato, come quando il Bari, con Polito come DS, cercò di acquistarlo. Nel frattempo, ha scelto la serenità: vive stabilmente in Basilicata con la compagna, la modella brasiliana Angelica Erthal, e il loro bambino. Una rinascita professionale è sempre possibile, ma sembra essersi praticamente ritirato nonostante il mancato annuncio.
Passiamo all’altra grande figura di spicco di quell’europeo: Graziano Pellè. Prima della gaffe sul dischetto, con Antonio Conte si guadagnò un posto da titolare e, nelle qualificazioni a Euro 2016, segnò 3 gol in 7 partite: capocannoniere azzurro, niente male. Con l’arrivo di Giampiero Ventura sulla panchina azzurra, continua ad essere convocato, ma il 6 ottobre 2016 sarà cruciale per la sua avventura italiana: durante la gara con la Spagna, il mister lo sostituisce. Pellè, visibilmente contrariato, non stringe la mano a Ventura, e il giorno dopo finisce fuori dalla Nazionale.
Da qui, prende la decisione che cambia tutto: accetta un contratto “da favola” in Cina da 15 milioni netti all’anno. In 132 partite, firma 64 reti, regalando stagioni da protagonista. Poi, nel febbraio 2021, il ritorno in Italia: Parma lo accoglie. Ma l’esperienza dura poco: la squadra retrocede, la sua avventura finisce, e la sua carriera si chiude lì, con il ritiro ufficiale.
I due attaccanti, dunque, dopo quasi un decennio da quella triste estate, hanno stravolto le loro vite. Vivono lontano dai riflettori, non chiudendo a nuove occasioni. Rimangono, però, nella memoria di tutti gli appassionati della Nazionale, che quel 2 luglio non riescono ancora a perdonarlo.