La lite tra Lautaro e Calhanoglu ha animato gli ultimi mesi in casa Inter: a distanza di tempo, il capitano ha chiarito come sono andate le cose
Da maggio in poi, la percezione e il momento dell’Inter sono totalmente cambiati. I nerazzurri non sono riusciti a vincere lo scudetto e hanno spianato la strada del Napoli dopo il pareggio sanguinoso contro la Lazio, ma soprattutto hanno perso la Champions League nel peggior modo possibile dopo il 5-0 rifilato dal Psg.
È difficile riprendersi dopo un ko del genere e una stagione che rischiava di finire di diritto tra le pagine più belle della storia del club e che, invece, è finita con un fallimento in piena regola. Dopo pochi giorni, i problemi sono anche aumentati, dato che è subentrata la notizia dell’addio di Simone Inzaghi e anche le questioni di spogliatoio, in seguito all’eliminazione al Mondiale per club.
Lautaro spiega la lite con Calhanoglu: cosa è successo
Inzaghi poteva non essere l’unico a partire. Infatti, a giugno si è parlato a lungo del possibile addio di Calhanoglu e dell’arrivo in Turchia, soprattutto al Galatasaray, club di cui non ha mai nascosto di essere un grande tifoso. A questo punto, anche il centrocampista ha forzato indirettamente la sua partenza.

Alla fine non si è concretizzata e il regista è rimasto a Milano, pubblicando una foto con Lautaro Martinez che ha ufficializzato la ricomposizione dei rapporti tra i due compagni di squadra. Il Toro ha parlato nelle ultime ore a France Football, evidenziando come sono andate le cose per l’ex Milan.
“È stato un malinteso. Alcune cose non mi sono piaciute, ma le mie affermazioni erano generiche e non erano rivolte specificamente a lui. Poi ne abbiamo discusso con la squadra, l’allenatore e la dirigenza. E tutto va bene, tutto è stato chiarito“, ha concluso.
Le parole sull’addio di Inzaghi
Lautaro Martinez è tornato anche sui giorni prima della finale di Champions League e ha rivelato la verità sull’addio di Inzaghi: “Il mister ci ha comunicato di aver ricevuto un’offerta, che se ne sarebbe andato. Eravamo concentrati sui nostri obiettivi. Ha sempre dimostrato professionalità”.

Insomma, la squadra già sapeva di trovarsi a uno snodo cruciale per il suo futuro e, ancora di più, avrà avuto la percezione della fine di un ciclo. Alla fine tutto è cambiato senza che nulla cambiasse davvero.