Il dado è tratto per Oaktree: il fondo americano potrebbe cedere la proprietà dell’Inter per un prezzo mostruoso. Occhio a chi la compra
Il futuro dell’Inter resta un’incognita. Molti tifosi sono insoddisfatti dal calciomercato effettuato dalla Beneamata e volevano ben di più per continuare a essere protagonisti in Italia e in Europa, magari con un epilogo diverso. Invece, la mano di Oaktree si è fatta sentire perché, nonostante i risultati sportivi e i record di incassi, non è arrivato un colpo in grado di far sorridere i fan.
Sì, diversi talenti hanno arricchito la rosa a disposizione di Cristian Chivu, ma nessuna rivoluzione e soprattutto nessun calciatore in grado di spostare fin da subito gli equilibri. Ora, però, bisogna guardare al futuro, sicuramente al campo, dato che oggi si gioca Juventus-Inter. In società, però, i ribaltoni potrebbero non essere finiti.
L’instabilità societaria dell’Inter e le prospettive con Oaktree
L’attuale struttura dell’Inter ha dei confini ben marcati e si basa sulle volontà di Oaktree di costruire un gruppo giovane e magari non pronto fin da subito, ma che permetta di ricapitalizzare. L’era del fondo americano, subentrato a Steven Zhang, però potrebbe essere ben presto agli sgoccioli.

Era chiaro fin dall’insediamento che l’obiettivo non era quello di restare a lungo termine, ma di acquisire il massimo possibile dalla vendita dell’Inter e non perdere l’investimento. Un ragionamento da fondo, appunto. Certo, dall’addio di Moratti l’instabilità l’ha fatto da padrone in casa nerazzurra.
L’era Thohir è un ricordo svanito male nel tempo, e anche i grandi progetti di Zhang sono sfioriti tra crisi economica e blocco dei rubinetti economici cinesi. All’orizzonte c’è un’altra vendita che, si spera, possa dare maggiore prospettiva e un futuro vincente, anche maggiore libertà sul calciomercato.
Chi può comprare l’Inter
Il giornalista Carlo Festa de Il Sole 24 Ore ha fatto il punto della situazione, specificando che Oaktree è pronta ad ascoltare offerte per la cessione dell’Inter, ma solo alle sue condizioni. Il prezzo è 1,5 miliardi di euro e diversi compratori dall’America e dal Golfo Persico potrebbero farsi avanti.

Il grosso problema oggi è costituito dal dossier stadio che genera incertezza sui ricavi e potrebbe cambiare in maniera profonda anche le prospettive di spesa dei compratori. Bisognerà entrare nel vivo dei dialoghi con il comune di Milano per trovare una soluzione finale.