Il “rito” di Luis Enrique con l’Atalanta: diversi tifosi se ne sono accorti

Luis Enrique e quel “rito” che si è visto nel match contro l’Atalanta: non è passato inosservato agli occhi di diversi tifosi

L’Atalanta ha incassato un poker all’esordio di Champions League: il Paris Saint-Germain guidato da Luis Enrique non ha fatto nessun tipo di sconto alla Dea, rientrata dunque in Italia con molte ferite da curare in vista dei prossimi impegni. Il divario tra le due formazioni si è visto sia nel risultato, sia in quanto effettivamente è stato mostrato in campo.

Il tecnico spagnolo ha costruito di anno in anno una formazione sempre più a sua immagine e somiglianza: forte, con il piglio e il carattere giusti a prescindere dall’avversaria, con giocatori giovani e di qualità che hanno avuto occasione di mettersi alla prova su un banco importante come lo è l’Europa che conta.

Nel corso del match contro la Dea, Luis Enrique ha dato vita a un rito che ha attirato le attenzioni di molti tifosi.

Luis Enrique è sinonimo di “carattere”: il tecnico ha una filosofia precisa

Luis Enrique è un uomo che conosce il vero significato della parola “carattere” e che cerca di utilizzare quella parola come cardine fondante del proprio credo calcistico a livello tecnico e a livello umano. L’ex allenatore del Barcellona ha preso le redini del PSG quando pareva un’accozzaglia di giocatori di altissimo potenziale, ma disuniti, e l’ha trasformato in una macchina quasi perfetta.

La vittoria della Champions e della megasfida contro il Tottenham sono soltanto gli ultimi risultati utili che è riuscito a inanellare, interrotti soltanto da un Mondiale per Club che si è spento in finale. Luis Enrique ha carattere ed è anche vincente, questo perché alla base del suo modus operandi c’è una filosofia ben precisa.

Luis Enrique dà indicazioni ai suoi calciatori
Luis Enrique è sinonimo di “carattere”: il tecnico ha una filosofia precisa – LaPresse – Rompipallone

L’idea di Luis Enrique affonda le sue radici nel desiderio di andare oltre, scendendo in campo con l’approccio e il mordente necessari a non lasciare niente al caso, ma provando a tenere in considerazione più di una prospettiva.

Era da tempo che cercavo un modo per migliorare la mia visione del gioco. E così ho pensato di fare come gli allenatori di rugby”, ha dichiarato l’allenatore in conferenza postpartita, secondo quanto riportato da ‘Tuttosport‘, ed è proprio da quegli allenatori che ha tratto ispirazione per dare vita a un rito particolare.

Luis Enrique come il professor Keating: osserva il mondo e il gioco da un’altra prospettiva

Nel film ‘L’attimo fuggente‘, Robin Williams vestiva i panni di un eccentrico professore di letteratura inglese il cui credo scolastico e umano verteva sull’idea di dover “vedere le cose da un’altra prospettiva”, di non accontentarsi di un solo punto di vista e di andare invece alla ricerca di una pluralità di stimoli.

“Da lassù si ha una prospettiva del tutto diversa rispetto alla panchina, si può controllare l’insieme del gioco, puoi prendere molte informazioni dirette. Sì capisce cosa funziona meglio e cosa meno. Vedi chi gioca bene e chi no”, ha affermato lo stesso allenatore al termine del match durante la conferenza stampa. Le telecamere l’hanno ripreso proprio in tribuna anziché nei pressi del rettangolo verde, la domanda è dunque sorta spontanea e il “segreto” del tecnico è stato rivelato.

Le parole riportate dal quotidiano fanno emergere l’intenzione di Luis Enrique di andare al di là della visione classica di gioco che un tecnico può avere osservando i propri calciatori dal campo, e una visione dall’alto permette, come a un qualsiasi spettatore, di vedere l’evolversi del match nel suo insieme, notando gli errori e i punti di forza.

Luis Enrique osserva i suoi calciatori in campo
Luis Enrique come il professor Keating: osserva il mondo e il gioco da un’altra prospettiva – LaPresse – Rompipallone

Il tecnico ha trascorso tutto il primo tempo in tribuna, studiando le movenze dei propri giocatori in campo dall’alto, per poi andare a prendere il suo posto in panchina durante l’intervallo. In questo modo ha avuto a disposizione una panoramica globale di quanto mostrato in campo, compresi gli eventuali errori da correggere in tempi brevi.

Quest’espediente l’aveva già adottato contro il Lens in Ligue 1, perciò l’incontro con la Dea era già il secondo in cui decideva di provare a cambiare le carte in tavola da un tempo all’altro.

Luis Enrique ha dichiarato che questo stratagemma verrà adottato quasi solo nei match casalinghi, ma pare che la scelta di provare a dare una scossa al proprio metodo sia già funzionale.

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