Un inizio di stagione praticamente perfetto grazie al nuovo tecnico, che ancora una volta ci ha messo la sua mano: ora si che il popolo giallorosso può pensare in grande.
La Roma ha decisamente messo la quinta. E non stiamo parlando solo del numero di successi ottenuti finora in sei partite disputate tra campionato ed Europa League, ma dei numeri impressionanti, che hanno riportano alla mente vecchi ricordi vincenti.
Il solo Rudi Garcia, infatti, nella stagione 2013/2014, ottenne più punti nelle prime cinque giornate di campionato (15). Undici anni fa la striscia positiva di successi si prolungò poi fino all’undicesima giornata, quando la Roma fu fermata, guarda caso, dal Torino.
Proprio i granata hanno stoppato i sogni di un inizio perfetto per il Gasp, con quell’1-0 di due settimane fa. Ma a volte sono proprio le sconfitte a dare nuova linfa. Infatti, prima il derby con la Lazio, poi il Verona domenica, ne sono state la prova sotto il segno di due nuovi “acquisti”.
Nuova Roma, vecchi interpreti: il Gasp ha (ri)trovato i suoi top player
Dodici punti totali, miglior difesa e primo posto condiviso con Milan e Napoli. Meglio il Gasp non poteva desiderare, nonostante non sia ancora vista una Roma in stile Atalanta. Il contesto è completamente diverso, visto che con la Dea ha dovuto ricostruire praticamente da zero.
Con i giallorossi invece ha già nomi e una solidità ben collaudata. Serviva solo un comandante in grado di gestire una barca e i suoi diversi marinai. E tra questi sicuramente spiccano Lorenzo Pellegrini e Artem Dovbyk, al centro di tutta la sessione di calciomercato estiva.
Il 7 giallorosso ha iniziato la nuova stagione praticamente un mese fa, dopo un’estate movimentata e non solo dal punto di vista “rinnovo e addio”. Prima gli infortuni, poi la fascia di capitano strappatagli dal braccio, fino al reintegro voluto da Gasp.

Appunto il Gasp, che quando sente la parola “esubero”, si trasforma in maestro Miyagi con tanto di “metti la cera, togli la cera”. E la cera Pellegrini l’ha messa eccome con il gol vittoria nel derby e una prestazione di livello contro il Verona tra giocate e quel sacrificio per la squadra che tanto piace al tecnico piemontese. Ora gli serve continuità, e Gasperini sa bene come fare.
Quella continuità che vuole anche da Dovbyk, altro caso che non ha ancora trovato una fine. Il 9 giallorosso, infatti, era praticamente pronto a salutare, o meglio, ad essere sacrificato per accontentare Gasperini, che cercava altro.

Invece l’ucraino ha detto no a tutte le possibili trattative prima con il Milan, nel famoso scambio con Gimenez, e poi per il ritorno in Spagna, lato Villareal. Ha voluto sempre e solo la Roma e prendersi il centro dell’attacco, nonostante l’arrivo di Ferguson, sempre titolare nelle prime uscite.
E invece contro l’Hellas Verona la svolta. Dovbyk titolare a conferma che l’ucraino ha ascoltato le parole in quel colloquio di inizio settembre, con tanto di fiducia ripagata in appena sette minuti di gioco, sbloccando partita e il tabellino di reti che mancavano agli attaccanti giallorossi. Il Gasp l’ha fatto ancora, ora deve solo portare la sua Atalanta a Roma.
La Roma vince, ma grazie a Ranieri: il Gasp non si è ancora visto
Tutto molto bello quando la tua squadra si ritrova prima in classifica a lottare con i campioni in carica e il Milan di Allegri. D’altronde è la cosa che dovrebbe interessare di più, visto che alla fine sono i successi a portare qualcosa di grande.
Ma a volte può essere un’arma a doppio taglio, soprattutto nella situazione dei giallorossi, ovvero di una Roma illusoria ancora attaccata al vecchio stampo di Ranieri. Una dinamica sottile, che difficilmente si riesce a tenere fino alla fine di una stagione con tanti impegni.

Il Gasp è come se stesse aspettando che i suoi uomini offensivi stappassero il tappo per invertire la rotta e passare al suo calcio dinamico e spettacolare con tanti calciatori pronti a proiettarsi in attacco. Solo con il Nizza ci sono stati sprazzi con il gol d’inserimento di Mancini.
O forse semplicemente la nuova piazza, e i calciatori a disposizione, stanno portando il Gasp ha cambiare il suo gioco, invertendo il lato offensivo con più equilibrio e solidità. Allora il modello Ranieri (sotto questo punto di vista) va benissimo, ma occhio a tirare troppo la corda in situazioni nuove e non del tutto tue.