Vecchie bollette, non vanno buttate subito: dopo quanti anni gettare quelle già pagate

Una domanda che attanaglia milioni di italiani è quella riguardante le bollette: dopo quanti anni vanno buttate? Scopriamolo insieme.

Il “caro bollette” è un problema che ha colpito milioni di cittadini italiani. Il rincaro dei prezzi continua a mettere in difficoltà tantissime famiglie, costrette agli straordinari per arrivare a fine mese. Nel mese di giugno il Governo ha firmato un provvedimento che ha prorogato fino a settembre gli aiuti per affrontare questo problema. Tra le misure la proroga del bonus sociale luce e gas e della riduzione dell’Iva al 5% sul gas metano.

A proposito di bollette, una delle domande che attanaglia gli italiani è quando poter buttare le vecchie bollette già pagate. Proviamo a fare chiarezza sulla questione, esaminando caso per caso.

Quando buttare le vecchie bollette

Le bollette non vanno buttate subito, anche una volta pagate. Il consiglio è di non gettarle via finché non scade la data di prescrizione. Ma perché non devono essere gettate? La bolletta va tenuta perché in caso di contestazione si rischia di diventare morosi senza una ricevuta, anche se è stata pagata in tempo. In più se qualsiasi gestore richiede di pagare una bolletta già pagata, con la ricevuta si può dimostrare subito l’avvenuto pagamento. Ma quindi quando possiamo dire “addio” alle vecchie bollette? La data di prescrizione varia da documento in documento e ha una validità che può andare dai due ai dieci anni.

Quanto tempo vanno conservate le bollette pagate
Le bollette vanno conservate fino alla data di prescrizione (ANSA) – rompipallone.it

L’obiettivo di tutti è quello di sbarazzarsi quanto prima di quei cumuli di bollette conservate nei vari cassetti della casa. Per quanto riguarda le bollette dell’elettricità si possono gettare dopo due anni per tutte quelle ricevute dopo il 2 marzo 2018, mentre aumenta a cinque anni la durata di quelle ricevute prima di quella data. Per quella della luce bisogna aspettare invece dieci anni, in quanto dal 2016 lì va addebitato anche il canone Rai.

Stesso discorso vale per le bollette del gas: dal 2 gennaio del 2019 il periodo di conservazione è stato ridotto dai cinque ai due anni. Ciò vuol dire che tutte quelle ricevute prima del 2019 vanno conservate ancora per cinque anni. Per quanto riguarda quelle dell’acqua, invece, la riduzione a due anni è stata introdotta nel 2020: tutte quelle ricevute prima di quell’anno, devono essere conservate per i successivi cinque anni.

Non bisogna dimenticare però che oltre alla bolletta fisica va tenuta con sé anche la ricevuta di avvenuto pagamento. Non un compito facile conservare bollette vecchie per tutti questi anni, ma è un modo per favorire i consumatori e non rischiare brutte sorprese.

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