VAR, finalmente arriva il tanto atteso challenge: nelle ultime ore scelta la sua prima sperimentazione, ecco quale sarà
Uno degli aspetti di un match che viene più dibattuto dalle tifoserie è quello delle scelte arbitrali. Capita spesso di chiedersi quale sia la motivazione ad aver spinto un direttore di gara a prendere una determinata decisione anziché un’altra, ma le regole che soggiacciono al calcio sono numerose e spesso complesse. Urgerebbe, perciò, una spiegazione.
Gli Stati Uniti, in tal senso, sono stati teatro di una novità assoluta: al Mondiale per Club il direttore di gara spiegava tramite il microfono le motivazioni di una determinata scelta, coinvolgendo gli spettatori presenti e quelli che assistevano alla partita seduti comodamente sul divano di casa propria.
La relazione tra campo e tribune può accorciare ancora le distanze, anche in Italia. L’AIA sta cercando di venire incontro ai “profani”, in questo caso a coloro che il calcio lo vivono, ma da spettatori e non da parte integrante dello stesso, e nei giorni scorsi a Coverciano è stata ufficializzata la prima sperimentazione del tanto atteso challenge.
VAR, il challenge è “aperto a tutti”: a Coverciano scelta la sua sperimentazione
Il Museo del Calcio di Coverciano è stato protagonista di un incontro importante tra l’AIA e il 12 club della massima serie italiana di calcio femminile. La Liga F spagnola, la NWSL statunitense e la Serie A Women saranno oggetto di studio del challenge, in questi tre campionati si assisterà perciò a un esperimento tutto nuovo che dà rilievo al movimento femminile.
Hanno presenziato all’evento anche la presidente della Serie A Women Federica Cappelletti e due vecchie conoscenze della Serie A e del mondo arbitrale a livello internazionale: anche Daniele Orsato e Massimiliano Irrati hanno preso parte a questo workshop, volto appunto a informare e a far conoscere questa nuova tecnologia che prenderà piede a breve.
Una calciatrice per squadra, in rappresentanza, ha dunque potuto entrare in contatto con questo strumento che, se usato nel modo giusto, consentirà alle ragazze, agli staff tecnici e alle terne arbitrali di chiarire eventuali nodi ritenuti da sciogliere, evitando perciò conflitti aspri – a cui si assiste, a volte.

“L’ausilio della tecnologia, e un dialogo sempre più aperto e collaborativo tra gli arbitri, gli allenatori e le calciatrici, contribuirà a incrementare il livello del nostro campionato”, ha dichiarato Federica Cappelletti. Tecnologia e sport possono arrivare a un punto d’unione capace di garantire la perfetta regolarità in ogni circostanza.
Si sta assistendo a un progressivo disegno che cerca di rendere ogni decisione giustificata e, soprattutto, indiscutibile. Per tale ragione, il Football Video Support verrà tenuto sotto la lente d’ingrandimento.
Il Football Video Support: quando potrà essere usato e perché è una grande novità
Il workshop era interamente incentrato sul Football Video Support, una tecnologia che permette agli staff tecnici di ricorrere a un gesto convenzionale per poter richiedere l’intervento del direttore di gara.
Con la rotazione del dito indice e la consegna di una card al quarto ufficiale, ciascun tecnico può chiedere di revisionare al monitor una precisa situazione di gioco il cui esito finale risulta essere erroneo o, comunque, da chiarire. Questo strumento consentirà un maggior dialogo tra le panchine e gli arbitri.
Si potrà richiedere in quattro casi specifici: rivedere gli sviluppi da cui deriva un gol, l’assegnazione di un calcio di rigore – spesso fonte di grandissimi dibattiti – , il rosso diretto a una calciatrice e a un possibile scambio d’identità qualora il direttore di gara ammonisse una calciatrice al posto di un’altra.

C’è di più: nel corso della Serie A Women verrà rivista ogni singola rete messa a segno prima della ripresa del gioco, motivo per cui ogni gol sarà sotto stretta sorveglianza e verrà analizzato nel dettaglio.
La FIFA ha dunque aggiunto al carnet delle possibilità dei tecnici di poter avere un confronto diretto con gli arbitri per poter ridurre sempre di più i conflitti e far luce su un mondo ancora molto oscuro come quello delle regole: il calcio ha delle regole che esistono, ma molto spesso sono sconosciute ai più.
Per questo la sperimentazione nel campionato femminile sarà l’apripista al cambiamento.