Milan, occhio alla maledizione: succede per la prima volta in oltre 100 anni, i calciatori sono terrorizzati
Ci sono numeri e numeri. Alcuni, come il 4 di Javier Zanetti, vengono ritirati per poterne conservare uno splendido ricordo. Altri, come il 10 di Alessandro Del Piero, vengono invece lasciati per far sognare i bambini, un giorno, di riuscire a indossarlo. Il numero nel calcio è una vera e propria identità.
Il numero è quel qualcosa che ti permette di distinguerti e che, in certi casi, viene scelto per una storia particolare. C’è chi si affida a un ricordo familiare, a qualche numero fortunato, ma spesso si scelgono quei numeri che rimandano alla storia del calcio, che l’hanno fatta grazie a qualche individualità.
Alcuni numeri diventano invece una specie di maledizione, e il Milan lo sa molto bene. Nella fattispecie, c’è un numero che è senza padrone per la prima volta da oltre 100 anni e che, per chi l’ha indossato, è stato quasi una stregoneria.
Addio Jović, e addio numero 9: l’ultimo “numero 9 d’eccezione” è stato Giroud
Se si guarda al numero 9, si pensa subito a Pippo Inzaghi e alle magie che faceva con il pallone tra i piedi vestendo quel numero della casacca rossonera. Dopo di lui a farlo splendere ci ha pensato George Weah, giunto alla sponda rossonera di Milano a metà degli anni ’90 per sprigionare tutto il proprio potenziale.
George Weah è entrato nel cassetto dei bei ricordi dei tifosi rossoneri, che leggono il suo nome e tornano indietro con la mente a quei bellissimi momenti, coronati da prestazioni a dir poco sontuose e dalla vittoria del tanto agognato Pallone d’Oro.
Subito dopo di lui, la maglia numero 9 è stato sottoposto a una serie di sfide e ha dovuto attendere parecchi anni prima di tornare all’altezza delle aspettative: l’ultimo “numero 9 illustre” in rossonero è stato Olivier Giroud, che ha lasciato con grande commozione l’Italia per trascorrere l’ultima parte della propria carriera negli Stati Uniti.

Come si sente la mancanza di Giroud con quel numero 9 a occupare l’undici titolare del Milan! Dopo l’addio del francese, il numero 9 è toccato a Luka Jović; il calciatore serbo classe 1997 ha avuto qualche guizzo interessante, ma non ha mai del tutto convinto. Come se quel numero non gli permettesse di esprimersi al meglio.
Partito alla volta del campionato greco, l’attaccante ha lasciato la numero 9 senza padrone. Luka Jović è soltanto l’ultimo dei numeri 9 che non hanno raggiunto i livelli di Inzaghi e Weah.
Quanti flop con la 9: tra Pato e Giroud nessuno all’altezza del suo valore
Il numero 10 ha un valore inestimabile, così come il numero 9. Tra Alexandre Pato e Olivier Giroud c’è stato un periodo di grande carestia: nessun calciatore tra quelli che si sono susseguiti vestendo quel numero è stato all’altezza del valore simbolico che quella cifra riveste nel mondo del calcio.
A dare inizio a un momento di crisi è stato Alexandre Pato, giunto al Milan tra le altissime aspettative e ritenuto uno dei massimi talenti della sua generazione. Spesso fermato dagli infortuni, il brasiliano non è riuscito a reggere il peso metaforico che quel numero ha sempre avuto nella storia.
Pato ha concluso la sua parentesi al Milan con un po’ di malinconia e qualche rimpianto, ma molti altri dopo di lui hanno subito la stessa sorte. Anche Fernando Torres, tra gli altri, ha faticato a onorare il 9: lasciato il Chelsea da vincente, ha poi lasciato il Milan dopo una sola stagione fatta invece di molti bassi e pochissimi alti.

Matri, Destro, Luiz Adriano, Lapadula, André Silva, Higuain, Piatek, Mandzukic prima di Jović: sono davvero molti i giocatori che vestendo quella maglia hanno disputato stagioni flop e che, andando invece altrove – come nel caso di Torres – , hanno avuto modo di reinventarsi. Come se fosse proprio quella maglia a pesare…
Nessuno vestirà la 9 in questa stagione, i nuovi arrivati hanno preferito altri numeri. La numero 9 rimane lì, in attesa del prossimo calciatore che sceglierà di indossarla per provare a sovvertire i pronostici e a dimostrare che la maledizione non esiste, e che si tratta di una leggenda metropolitana tutta milanese.