Una Viola che iniziato la stagione decisamente con il freno a mano tirato, con Pioli che non riesce a far carburare la sua squadra. Ma i tifosi (forse) sono contenti così.
Stefano Pioli è tornato per l’atto secondo con la Fiorentina. Un secondo atto che però non è iniziato nel miglior modo possibile, con i soli due punti raccolti nelle prime tre giornate. E in partite, escluso il dominio Napoli nell’ultima, pienamente all’altezza della Viola.
Con un Cagliari anche lui nuovo, con un neo-tecnico all’esordio assoluto in Serie A e in fase di ricostruzione, la Fiorentina non è andata oltre l’1-1, subendo tra l’altro il gol all’ultimo respiro. Con il Torino invece “non pervenuta”, con un 0-0 che non resterà impresso nella mente.
O forse si, ma solo per il gol che Kean ha praticamente tolto dalla porta. Proprio l’attaccante italiano sta mancando a questa Fiorentina, che l’anno scorso era tutta sulle spalle del suo 20. È come se avesse subito il processo inverso della “maledizione” degli attaccanti della Nazionale.
Performa e ne fa 3 in due partite con la nuova Italia di Gattuso, mentre con la Fiorentina il conteggio è ancora fermo a zero. La scorsa stagione iniziò a segnare dalla terza, un po’ come tutta la Viola, che anche nel recente passato non è che sia partita benissimo.
L’inizio non brillante alla fine dà ragione alla Fiorentina: il curioso dato che fa ben sperare
Anche l’anno scorso Kean e compagnia, decisero di non giocare fino alla quinta giornata. O meglio di vincere, perché arrivano tre pareggi e una sconfitta, che portarono solo malumori. Solo il successo con la Lazio, diete vita ad una rinascita che portò poi alla conquista di quel sesto posto finale chiamato Conference League.
Proprio quella competizione tanto cara alla Fiorentina. Un dettaglio da non sottovalutare, visto che anche quando furono raggiunte le due finale consecutive, Italiano fu messo sul banco degli impuntati dopo due inizi di stagione non brillantissimi.

E alla fine arrivarono due possibilità di giocarsi un titolo europeo e la riqualificazione sempre in Conference. Così come l’anno scorso, con gli uomini di Palladino che andarono vicino a conquistare la tripletta, ma che si dovettero fermare solo davanti al Betis.
Per non parlare del fatto che nella stagione 2022/2023, la Fiorentina sfiorò un incredibile “doblete” formato da Coppia Italia e Conference League. L’Inter e il West Ham ebbero la meglio, ma ciò non toglie la grande cavalcata viola. E i tifosi della viola forse ora torneranno a sorridere.
Pioli e gli esordi sulla panchina: non sempre felicissimi eppure…
È tornato dopo otto anni e non ha ripreso proprio alla grande. Anzi, ha ripreso esattamente dove aveva lasciato: non facendo punti. Infatti, nella stagione 2017/2018 arrivarono solo tre punti nelle prime tre giornate, a conferma proprio di quanto fatto anche in questo inizio di stagione.
Il solo successo, allora, contro l’Hellas Verona con un sonoro 5-0 salvarono la faccia di Pioli. Eppure nel recente passato, il tecnico parmigiano non è che abbia esordito sempre benissimo: con l’Inter subentrò a De Boer e collezionò 4 punti in tre partite con un amore mai sbocciato con la tifoseria e l’ambiente.
La sua avventura sulla panchina nerazzurra infatti durò meno di un anno: a maggio di quella stagione fu sollevato dall’incarico dopo 39 punti raccolti in 23 partite. Poi la firma con la sua prima avventura in viola, e sappiamo già com’è andata a finire, fino ad arrivare al Milan.

E anche qui subentrò ad un altro allenatore, Marco Giampaolo, e anche qui non sbocciò mai un amore con i tifosi del diavolo, che non lo volevano visto il suo passato interista. Invece Pioli zitto zitto iniziò a salire sulla bici, a pedalare e a fare man mano chilometri.
Nuova partenza, stesso esito con 6 punti in quattro partite, che furono dimenticati grazie alla vista in cima alla montagna: dopo tre anni sulla panchina rossonera, portò il Milan a conquistare il 19esimo scudetto della sua storia undici anni dopo l’ultimo trionfo.
Questo è il passato ed è sempre meglio ricordarlo, soprattutto visto lo strano legame tra la Fiorentina e Pioli con gli avvii non brillanti. Che magari possa essere la volta buona che anche la Viola tornì a sollevare al cielo un trofeo?