L’inizio di stagione che nessuno si era prefissato e che a nessuno piacerebbe mai affrontare. E invece la Viola la sta vivendo in prima persona, con Pioli che ora si trova più che mai sul lastrico.
Quattro partite disputate, due punti conquistati e una pazienza che sta per esaurirsi. La sconfitta interna di domenica contro il Como ha solo confermato un periodo da cui la Fiorentina non riesce proprio a uscire.
Nelle prime tre uscite già si era notata un’evidente difficoltà nel creare gioco, con una squadra mai in grado di mettersi a disposizione dei propri attaccanti, finiti ora sotto la lente d’ingrandimento, visto che sul tabellone “reti segnate” è registrato ancora il numero zero.
Il che è tutto un programma, considerando che la Fiorentina ha il vice capocannoniere della scorsa stagione, Moise Kean. L’attaccante italiano non riesce proprio a trovare la spensieratezza dell’ultimo anno. E gli altri due (e mezzo) di fianco a lui, di certo non lo stanno aiutando.
Kean, la stella che non brilla più: ma anche gli altri due (e mezzo) non scherzano
I tifosi sono arrabbiati e in parte hanno ragione. Il tutto è partito dal primo settembre, dopo un calciomercato estivo di qualità, che ha spinto la tifoseria a sognare in grande: settima tra le squadre ad aver speso di più e la capacità di trattenere Kean e riscattare Gudmundsson.
Un attacco praticamente già perfetto, con l’islandese pronto a prendersi quella scena che l’anno scorso gli era stata negata dai continui infortuni. Ma la viola ha voluto esagerare, prendendo anche Dzeko e Piccoli. E un subito penserebbe: “La viola ne fa almeno tre a partita”.

E invece no, nonostante Kean, Piccoli e Dzeko facciano 43 gol messi a segno la scorsa stagione. Anche se, in un certo senso, tre reti ci sono state, non in una sola partita bensì in quattro, con un sonoro 0 registrato dai suoi attaccanti. Solo il bosniaco e l’islandese sono andati a segno, ma in Conference.
Al momento i “bomber” di squadra in campionato sono Mandragora con due reti e Ranieri con una. Il che è già tutto un programma. Kean non riesce proprio a trovare quella leggerezza dell’anno scorso, che gli ha quasi permesso di vincere il titolo di capocannoniere.

Tutti si aspettavano e si aspettano inevitabilmente molto da lui, soprattutto dopo quelle tante voci di mercato e quel rinnovo di contratto ottenuto dopo una lunga trattativa. Ma è con Pioli che non è ancora scattato il feeling giusto.
Piccoli invece deve ancora entrare negli schemi, nonostante sia tra quelli più usati lì davanti. Dzeko non ha più il ritmo di uno tempo, con i 39 anni, che contro il Napoli, si sono fatti decisamente sentire. Ora Pioli dovrà fare una scelta netta, per risollevare morale e classifica.
Pioli e la scelta definitiva per ritrovare il suo bomber: ecco cos’ha in mente
Appunto Moise Kean. Non è ancora scattata quella scintilla giusta per dare fuoco a un campionato più aperto che mai. Il Napoli vola là davanti, ma alle spalle sta già succedendo di tutto: le big sono in difficoltà e quella zona Champions può essere veramente un obbiettivo.
Per non parlare del fatto, che la Fiorentina avrebbe un attacco da invidia e che quindi inevitabilmente spinge il tifo viola a sperare nel ritorno in quella competizione che manca ormai da quasi 16 anni. Ma è con Pioli, che la squadra non riesce proprio a parlare.

Questo modulo con due punte, non funzione e danneggia appunto il suo incaricato principale nel buttare la palla in rete. È stato abituato da Palladino ad aver un calciatore che giocasse per lui, ovvero Gudmundsson o Beltran, con una piena libertà di movimento.
Piccoli e Dzeko sono, di fatto, altre due prime donne e non hanno intenzione di sacrificarsi a favore del diretto “rivale” per una maglia da titolare. Pioli quindi sta valutando seriamente di cambiare tutto, togliendo una punta e aumentando lo spessore a centrocampo, visto che mancano gli esterni per proporre il tanto caro 4-2-3-1 del suo Milan scudettato.
Il tecnico parmigiano deve cambiare e lo farà, altrimenti non arriverà a mangiare il panettone (o pandoro, come preferite). Tutto fa capire che succederà già a partire dal derby toscano contro il Pisa di domenica, giorno in cui potrebbe ufficialmente iniziare il campionato della Fiorentina 2.0 di Pioli, proponendo, però, la vecchia viola.