Manuel Locatelli: gioventù al servizio della Vecchia Signora

Il futuro di Manuel Locatelli sembra ormai orientato verso Torino, destinazione Juventus. Una ricompensa figlia delle ottime annate trascorse al Sassuolo sotto la guida del tecnico bresciano, Roberto De Zerbi. Le convincenti prestazioni con la maglia azzurra, inoltre, rappresentano la conferma del processo di maturazione del prodotto delle giovanili di Atalanta e Milan. Ma come …

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Rinnovo pronto per Cuadrado

Juan Cuadrado è un giocatore troppo importante per la Juventus e in particolare per Allegri, il rinnovo è ormai pronto. Cuadrado, i numeri con la Juve Il terzino bianconero, Juan Cuadrado, è il giocatore che qualsiasi allenatore vorrebbe avere nella sua rosa. Negli ultimi anni la sua posizione è passata da esterno a terzino, ma …

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La Juve su Locatelli, ma il sogno resta un altro

Il mercato bianconero entra nel vivo, sono due gli obiettivi per il centrocampo: Manuel Locatelli oppure il sogno Paul Pogba. Le loro prestazioni all’europeo stanno facendo salire le varie valutazioni. Secondo quanto scrive Tuttosport la Juventus sta lavorando per portare in bianconero uno dei due centrocampisti citati prima. Il problema di Pogba è legato soprattutto …

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Frabotta al Genoa in cambio di un calciatore bianconero

Gianluca Frabotta sta per lasciare la Juventus. Il terzino amato da Andrea Pirlo, il quale spesso lo ha preferito ad Alex Sandro, sta per dire addio alla Vecchia Signora. Secondo quanto riportato da Sky Sport lascerà temporaneamente la Juventus per andare al Genoa. L’accordo prevede un prestito annuale con diritto di riscatto e controriscatto a …

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Accordo raggiunto: Allegri torna alla Juventus

È fatta: trovato l’accordo tra Juventus e Massimiliano Allegri, riporta Sky Sport. Il tecnico toscano torna sulla panchina bianconera e prende il posto di Pirlo, che verrà esonerato dopo una sola stagione. L’accelerata della Juve Secondo La Gazzetta dello Sport, Andrea Agnelli si sarebbe attivato in prima persona per risolvere gli ultimi dubbi e chiudere l’affare …

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Dalla Spagna – Raùl in pole per la panchina del Real Madrid

Barcellona Real Madrid

Il quotidiano sportivo spagnolo, MARCA, si sofferma sulla possibilità di vedere l’ex attaccante del Real Madrid, Raùl Gonzalez, sulla panchina dei blancosper la prossima stagione al posto di Zinedine Zidane. Attualmente, l’ex numero 7 dei galacticos ricopre il ruolo di allenatore nel Real Madrid Castilla. Sarebbe questa la clamorosa idea di Florentino Perez per il post Zizou. Interessate a questo scenario ci sarebbero anche Napoli e …

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Costacurta è sicuro: “Lazio-Bayern? I tedeschi non saranno contenti. L’Atalanta è inferiore al Real, ma…”

Alessandro Costacurta, ex difensore del Milan e attuale opinionista Sky, ha parlato dopo il sorteggio di Champions League che vedrà impegnate tre squadre italiane, ovvero Juventus, Lazio e Atalanta: “Lazio-Bayern? Loro sicuramente non saranno contenti, sanno che incontrano una squadra vera come la Lazio. Juventus-Porto? La Juventus ha tempo per migliorare. Il Porto è già inferiore, la Juve però da qui a febbraio …

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Bernardeschi, un piccolo Cimabue conteso da Inter e Juve

Federico Bernardeschi ruba la scena a Gigio Donnarumma: è lui il gioiellino del momento. Ala sopraffina dell’Under 21 di Luigi Di Biagio, ha messo in cascina ventitré segnature in novantatré partite con la maglia viola. Ha conosciuto già la vertigine della nazionale maggiore, con nove presenze e un goal. Insomma, 23 anni e già un …

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Orsolini e Favilli: l’oro di Ascoli

“Abbiamo dormito dentro i sacchi a pelo, è stata un’esperienza che solo chi l’ha vissuta può capire” racconta un ragazzo 19enne, con lo sconforto nel cuore, a una trasmissione tradizionalmente spigliata e divertente come Quelli che il calcio… Era il 5 Marzo scorso e Riccardo Orsolini, attaccante dell’Ascoli di proprietà della Juventus, stava raccontando le sue emozioni …

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Il Capitano dei cieli: l’eroismo immemore di Valentino Mazzola e Gaetano Scirea

Il capitano, Cicerone dalle ambiziose responsabilità, locomotiva di un’equipe professionale.

Nel calcio poi, che è materia bruta da manipolare in mezzo a un’angusta incertezza, colui che porta la fascia sul braccio ruggire alla Berry White e pedalare come un porteur qualunque.

Chi è il più grande capofila della shakespeariana histoire del calcio italiano?

Condottiero del Grande Torino

Leggendo tra le righe del romanzo granata, ritroviamo lettere compatte e fulminanti: Valentino Mazzola.

Emblema sportivo del Dopoguerra, figlio di una miseria sociale tramutata in eroismo con le sue stoccate da pregevole ambidestro.

L’Italia scavava nei cumuli assordanti di macerie familiari per cercare piccoli sogni da innaffiare nel quotidiano. Dopo la liberazione alleata del 25 aprile 1945 era possibile imbastire un sorriso privo di lacrime vermiglie. Ciò comportava il sacrifico totale di tutta la Penisola.

Il quarto d’ora granata si stagliava nelle menti dei protagonisti della Resistenza come la filosofia da perseguire.

Nel blu dipinto di blu del Modugno e la rosselliniana Roma città aperta ne rappresenteranno il sottofondo.

Quando il Grande Torino attraversava momenti di balenante difficoltà nel pieno degli agguerriti tornei nazionali, il capitano si alzava le maniche per indicare la via maestra alla poderosa carovana piemontese.

Lampo di sconvolgente determinazione posato sul Filadelfia e nei restanti stadi di prima divisione. I gendarmi più anziani della squadra riconoscevano a Valentino il trono di leader assoluto, Mole Antonelliana del reparto offensivo di Erbstein e Lievesley.

Il “Tulen” dell’infinito

Mazzola, occhi sicuri, spalle coriacee – che han conosciuto giornate di lavoro tremende – vita privata senza sbavature. Nasce a Cassano d’Adda il 26 gennaio 1919 da una famiglia modestissima che gli insegnò a guadagnarsi il pane fin da piccolino.

I vicini di casa lo soprannominavano “tulen” perché gli piaceva calciare le lattine che trovava per strada.

Aveva un tiro pauroso già allora. Leggende popolari narrano che in una partitella all’oratorio il giovincello Valentino era sul dischetto per calciare un rigore decisivo.

Il portiere difendente cercava di intimidirlo con la speranza di fargli perdere la concentrazione, ma il giovane asso gli intimo di farsi da parte per evitare guai.

“Il tulen” partì e sferrò un destro centrale di rara potenza, capace di far entrare in rete sfera di cuoio e numero uno avverso. Consuetudine riprodotta per tutta la sua inestimabile carriera.

Duello tra Madama e Toro sul mercato

Mentre ardeva la soffocante estate del 1942, quella in cui Stalingrado diventava epicentro del disastro mondiale, arrivava il treno più importante per la sua realizzazione professionale: il Torino di Ferruccio Novo lo soffia furbescamente alla Juve e lo paga 1.250.000 lire.

20 settembre dello stesso anno, pomeriggio che conclude la bella stagione, attesa trepidante, il dieci esordisce in Coppa Italia con una doppietta da bomber navigato nonostante la tenera età.

Dopo la guerra Mazzola sale in cattedra prendendo per mano il suo club e portandolo a realizzare tutti i sogni calcistici possibili secondo le ambizioni degli anni Quaranta.

Scudetti, coppe Italia e un intero gruppo trapiantato in azzurro. Arma letale con brillantina e divisa sempre ordinata, abitava in un appartamentino di via Torricelli nella capitale dell’ex Regno sabaudo.

Il capitano aprì un negozio di articoli sportivi, cucendo i palloni con le sue vigorose mani. Per un po’ di tempo ha lavorato anche al Lingotto, una delle fabbriche piemontesi di maggior successo. Il suo scatto era riconducibile a quello del figlio del vento Jesse Owens e la sua resistenza fisica era tipica di un fondista etiope del Duemila.

Il Gandhi del football mondiale

Bisogna dire che un altro gentiluomo del panorama sportivo italiano, ha lucidato i gradi di Capitano dei cieli: Gaetano Scirea.

Numero sei serafico e mordace, nato nel nebbiolo della Val Padana e cresciuto a pane e rispetto da una famiglia di origini sicule.

Instaura un legame indissolubile col pallone frequentando il gruppo sportivo “Serenissima” di Cinisello Balsamo. Indossa la maglia di stoffe cortesi dei locali, intraprendendo diligentemente il ruolo di centrattacco.

Il dirigente della Serenissima San Pio X  gli spalancò le porte delle giovanili atalantine durante la primavera del 1967: gli orobici Scirea impara a fare l’ala destra, sviluppando un nobile tocco di palla.

Correva tanto e portava a casa un bottino impressionante di goal. La sua spiccata visione di gioco spinse il mister delle giovanili nerazzurre a posizionarlo a centrocampo per intelaiare la manovra.

Campione sporco d’olio

Al tramonto della sua adolescenza alternava allenamenti con la Primavera della dea a mattinate di lavoro come tornitore nell’officina dello zio a Cernusco.

Questa occupazione all’insegna dell’olio di motore lo accompagnò anche dopo l’esordio in Serie A. Il tecnico dei bergamaschi Castagner lo teneva d’occhio. Da buon intenditore di leve promettenti svezzò il verde Gaetano schierandolo come libero alle spalle dello stopper Percassi, futuro presidente dell’Atalanta.

Capitano illuminista

Scirea afferrò al volo i compiti impartitigli dal mister, interpretando il nuovo ruolo con approccio illuminista. Non si limitava a difendere la propria porta, ma organizzava il gioco della squadra, concedendosi inserimenti improvvisi che puntavano fino all’area avversaria.

Parliamo del Beckenbauer italiano. Parliamo dell’unico Gandhi apparso nei meandri degli algidi musei calcistici. Era modernità da Belle epoque impressa in un fisico altamente performante.

Senso tattico superiore alla media, correttezza da record con la bellezza di zero espulsioni in carriera, qualcosa di formidabile pensando al ruolo che ricopriva.

Campione del mondo favoloso tra le corride da tremore alle ginocchia di Spagna ’82. Campione di tutto e recordman di presenze da capitano generoso con la Juventus Trapattoniana.

Middle class in the paradise!

Si dice che la classe operaia alla fine dei suoi giorni vada in paradiso.

Valentino e Gaetano, oltre a conquistare l’immensità misteriosa dell’epica umana, hanno lucidato la corona del contesa leale, firmandosi negli annali del football come Capitano dei cieli.

Padri indiscussi dello sport più bello di sempre. Quello che edificava le persone. Comune denominatore che ardeva l’anima, riempiendo di romanticismo le vene del volgo.

Capitano, o’ mio capitano…

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Elogio del secondo posto

“Il secondo è il primo dei perdenti” diceva un vincente come Enzo Ferrari. La vittoria, infatti, è un’ossessione, che può portarti a grandi gioie (bussare alle porte con scritto Conte o Mourinho) o a dolori incredibili. Ne sapeva qualcosa un signore dall’accento romano, che però da quando vive nelle Midlands e precisamente a Leicester si è scrollato di dosso questa …

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Ma il cielo è sempre più Blues

“Don’t stop me now!” cantano Hazard, David Luiz e Diego Costa. Dirige l’orchestra il Maestro Antonio Conte. No, non hanno alcuna intenzione di fermarsi, continuano a correre (e quanto corrono…); il loro obiettivo è chiaro e di certo non lo molleranno. Lo scorso anno, il peggior Chelsea degli ultimi anni sprofondava in classifica con zero tituli, …

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Allegri a Matri dopo Milan-Juventus: “Ma vaff…”

Allegri e Matri, simpatia e rispetto reciproco. I due hanno vissuto insieme sia l’esperienza di Cagliari che quelle di Milan e Juventus. Quando Allegri allenava il Milan e Matri giocava nella Juve di Conte, vi fu un siparietto divertentissimo. ALLEGRI A MATRI: “MA VAFF….” Milan-Juventus, è la partita del gol di Muntari. Dopo il vantaggio …

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Jeroen Zoet: è nata una stella

A giro di boa ormai avvenuto, l’Eredivisie può vantare un particolare primato: quello di veder partecipare la migliore difesa d’Europa. Il PSV, infatti, ha subito solo 8 reti nelle 17 partite del girone d’andata, con una media di 0,47 reti subite a partita. Meglio della Juventus (14 reti in 18 partite), del Villarreal (12 in 17), del Tottenham …

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Tevez e Veron: che cos’è l’amore?

Che coss’è l’amor / Chiedilo al vento / Che sferza il suo lamento sulla ghiaia / Del viale del tramonto (Vinicio Capossela) La bomba di mercato della fine del 2016. che ha visto Carlos Tevez approdare allo Shanghai Shenhua per la modica cifra di oltre 40 milioni di euro all’anno, ha spiazzato un po’ tutti. Non …

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