Futuro Mbappé, il francese fa chiarezza: l’annuncio

Con la stagione alle spalle è il momento di tuffarsi verso il turbinio del calciomercato che, ancora una volta, farà da padrone all’estate italiana. Infatti sono già tanti i rumors che riguardano tutte le big e tutti i top d’Europa, uno su tutti: Kylian Mbappe. Il fuoriclasse francese sta facendo parlare di sé in questo periodo, dopo aver manifestato la propria volontà di non voler rinnovare con il PSG dopo il 2024.

PSG, Mbappe lascerà Parigi

Dopo l’annuncio, tutti i riflettori hanno puntato la propria luce su Parigi per intercettare l’umore del prospetto più cristallino, insieme ad Haaland, del calcio Mondiale. Ed è così che La Gazzetta dello Sport è riuscita a strappargli un’intervista, in cui Mbappé ha raccontato il suo presente al PSG ed il suo futuro altrove.

Partiamo con una precisazione:

“Non ho chiesto di essere ceduto, tanto meno di andare al Real Madrid. Ho solo confermato di non volere attivare l’anno in più previsto nel contratto”.

Dopodiché Mbappé ha parlato dell’annata al PSG, terminata con il titolo in madrepatria e con l’eliminazione agli ottavi di Champions League:

“Per me l’obiettivo è sempre quello di vincere tutti i titoli. Sapevamo di avere alcune carenza e prima o poi finisci per pagarle. Bisogna imparare dai propri errori per non ripeterli: non sono parole a vanvera. Dal punto di vista individuale mi mantengo ad alto livello: voglio continuare a restare al top”.

Concentrandosi sul PSG, si può trovare un filo che leghi parigini e Francia, entrambi in fase di rinnovamento. Per i Galletti ha funzionato, così Mbappé ha preso la palla al balzo:

“Nazionale e club sono situazioni diverse. In Francia abbiamo tantissimo talento, così quando un big lascia non ci sono problemi. Quindi ci siamo lasciati alle spalle la finale persa con l’Argentina. Siamo delusi, ma guardiamo avanti. Lavorando bene possiamo fare grandi cosi in Nations League, Europei e Mondiali 2026. Il PSG è un’altra cosa”.

Un PSG che ha perso Lionel Messi:

“Potenzialmente stiamo parlando del miglior giocatore della storia del calcio. Non è mai positivo quando uno come Messi se ne va. Non ho capito perché in tanti si siano sentiti sollevati con il suo addio: stiamo parlando di Messi. Dovremo fare quel che si può per sostituirlo”.

Chiuso il capitolo Messi, La Gazzetta dello Sport si è concentrata sull’attualità, partendo dalla finale di Champions League tra Manchester City ed Inter.

“Da fan del Milan è difficile parlare bene dell’Inter. Però l’hanno preparata bene, mettendo il City in difficoltà. I dettagli hanno fatto la differenza, il calcio è così. Tuttavia l’Inter deve essere contenta della prestazione. Ovviamente complimenti al City”.

Una nuova era europea?

Manchester City che si prende la prima Champions League della sua storia. Cosa può prendere il PSG ai Citizens?

“Tutti vogliono vincere la Champions League, ma serve sempre il massimo dell’esigenza. In pochi pensavano che l’Inter potesse arrivare i finale e per poco non la vincono. Bisogna lavorare per essere migliori degli altri”.

Con la definitiva uscita dai grandi palcoscenici del calcio europeo di Messi e Cristiano Ronaldo, si avvicina l’era Mbappe-Haaland?

“Può succedere una volta ogni 50 anni di avere due come Messi e Ronaldo insieme. Abbiamo vissuto un’epoca eccezionale e spero che i tifosi ne abbiano approfittato. Ho avuto la fortuna di giocare contro Cristiano ed insieme a Messi. Sono speciali ed eterni. Hanno scritto la storia del calcio”.

Uno sguardo sullo Stivale

Dopo l’ottima stagione delle italiane nelle coppe europee, con tre finaliste in altrettante competizioni, non poteva mancare la domanda sullo stato di salute del nostro campionato.

Peccato per le sconfitte, è stato un ottimo spot per il vostro calcio. Fiorentina e Roma hanno dimostrato che si può fare bene anche senza il budget del PSG o City. Inoltre seguo la Serie A fin da bambino. Di sicuro l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus ha portato un livello di attenzione diverso. Il livello si è alzato molto, può essere l’inizio di un ciclo”.

Restando sul territorio del Bel Paese, passiamo ai colori rossoneri. Mbappé non ha mai nascosto di avere un certo tipo di affetto per il Milan, che sta vivendo giornate di cordoglio per la scomparsa di Silvio Berlusconi.

“Volevo porgere le condoglianze ai suoi familiari. È una grande perdita per tutto il calcio. Da bambino il suo Milan mi faceva sognare. Spero che i tifosi gli renderanno un omaggio alla sua altezza”.

L’extracampo, razzismo ed attivismo

Lasciando il mondo del calcio, Mbappé si è sempre dimostrato attento ad altre sfere sportive, come quella del tennis. Infatti durante la finale del Roland Garros, vinta da Djokovic su Ruud, è stato visto chiacchierare con Ibrahimovic.

“Lo apprezzo. In un mondo dove tutti lo adulano, lui ti dice le cose in faccia. Abbiamo parlato soprattutto della sua nuova vita. È stato piacevole”.

Per chiudere lasciamo il campo, andando a vedere cosa fa Mbappé oltre al terreno di gioco. Infatti il francese si è sempre prodigato il iniziative benefiche e contro il razzismo.

“Dobbiamo partire da noi giocatori e capire che dobbiamo cambiare le cose. Lo facemmo contro il Basasksheir nel 2020 e la partita fu rigiocata. Nel 2023 non si può permettere ad una minoranza di rovinare il piacere del calcio. Se ti trattano da scimmia non hai più voglia di giocare. Per Lukaku i giocatori di Inter e Juve avrebbero dovuto abbandonare il campo, non c’è rivalità che tenga. Anche le istituzioni vanno cambiate. Sono troppo passive e facilitano questo tipo di comportamenti. Voglio battermi come capitano della Francia”.

Chiudendo con i temi sociali, La Gazzetta dello Sport è andata a toccare quello del lavoro con i bambini, tramite la propria associazione InspiredByKM che regala opportunità a ragazzi e ragazze.

“È importanti che questi ragazzi e ragazze capiscano in che mondo viviamo. Trasmettere cultura deve diventare la normalità. In due anni abbiamo fatto un bel percorso grazie ad i nostri collaboratori. D’estate viaggeremo verso Canada e Camerun, dove ho costruito due scuole calcio. Per me il calcio è lavoro e passione, tuttavia quello che facciamo con l’associazione mi rende orgoglioso come uomo”.

Questo era Mbappé a tutto tondo. Un giocatore che non solo illumina gli stadi con le sue giocate, la sua qualità e la sua capacità di essere genuino. Fuori poi è ancora meglio, uomo in grado si porsi in maniera centrata nel suo tempo, di un altro livello.

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