Guerra Israele, il dramma dell’ex calciatore: “Pensavo che a casa fossero tutti morti”

Drammatico quanto sta accadendo nel Mondo in questo momento con la guerra in Israele. Momento terribile per l’ex calciatore

Un periodo davvero difficile quello che in queste ore Israele sta vivendo. Non sembra esserci davvero Pace in questa realtà padroneggiata dalla guerra. Dopo gli attacchi subiti dall’Ucraina, l’ennesima notizia di cronaca nera che mai si vorrebbe leggere.

Il 7 ottobre gli abitanti israeliani hanno vissuto una giornata atipica, differente dalla consueta quotidianità. Lo scorso weekend ha stravolto le abitudini e le vite dei palestinesi. La causa è legata ai militanti di Hamas che hanno attaccato i cittadini d’Israele in modo inaspettato. Una serie di colpi devastanti e assalti sia via terra, che via aria e mare, che hanno ucciso centinaia di persone e lasciato migliaia di feriti.

Ragion per cui, gli abitanti israeliani hanno deciso di contrattaccare, dichiarando una vera e propria guerra. Il motivo dell’attacco è legato al progetto islamista, sunnita e fondamentalista, il quale s’ispira ai Fratelli Musulmani, il cui obiettivo è quello di distruggere Israele e creare uno Stato islamico in Palestina.

Hamas ha, inoltre, un braccio armato: le Brigate al-Qassam, responsabili dei tanti raid subiti da Israele.

Guerra in Israele: il dramma anche di un ex calciatore

Una situazione sempre più delicata, che non lascia alcun tipo di distinzioni. Yossi Benayoun, ex centrocampista del Chelsea ed attuale Commissario Tecnico proprio della Nazionale israeliana, sta vivendo in prima persona quanto di più tragico stia accadendo.

Guerra in Israele, dramma
Israele – ansa – rompipallone

L’ex giocatore di Premier League ha infatti raccontato di esser rimasto sotto shock dopo quanto vissuto. La sua famiglia infatti era stata presa d’assalto da ben quattro terroristi di Hamas. Secondo quanto riportato però da Ynet Sport, il nipote di Benayoun, Shaked, avrebbe compiuto una gesta eroica.

Shaked infatti è riuscito a salvaguardare la sua famiglia uccidendo tre dei quattro terroristi, salvaguardando poi la vita di tutti, nonostante la bomba lanciata dall’altro aggressore ancora vivo. Soltanto il cognato è rimasto ferito dall’attentato. Un miracolo visto quanto successo in un momento che avrebbe potuto segnare l’ennesima tragedia.

Insomma sono momenti davvero particolari, difficili da superare, anche per un popolo che storicamente è sempre stato abituato a rialzarsi. Altro episodio di guerra che va a sommarsi con quello che l’Ucraina sta vivendo da più di un anno. L’augurio è che tutto questo presto possa terminare, con Israele che riesca a redimersi, con la speranza che vengano evitate ulteriori morti di persone innocenti ed incolpevoli di tutto questo scenario.

 

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