Un attaccante della Juve va al Torino, è fatta!

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Toro, arriva finalmente la seconda punta richiesta a gran voce da Juric. La ricerca di un attaccante che possa adattarsi alle caratteristiche del gioco dell’allenatore croato è stata lunga, ma alla fine la dirigenza granata ha optato per Marko Pjaca. Pjaca al Torino: i dettagli dell’affare con la Juventus Sta procedendo in maniera spedita la …

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Napoli, Ounas sempre più lontano: due club di A sulle sue tracce

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Il Napoli di De Laurentiis è tra le squadre più nascoste in questo calciomercato: molto lavoro sotto traccia ed acquisti ponderati. D’altronde, Giuntoli lo ha sempre ripetuto: prima vendere per poi acquistare. Tra gli esuberi da piazzare per sfoltire la rosa e monetizzare, c’è anche Adam Ounas. Il talento, passato anche dal Nizza, fa parte …

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Belotti e un rinnovo che non arriva: il Gallo tentenna

Il futuro di Andrea Belotti è sempre più incerto. Dopo l’Europeo vinto con l’Italia, il “Gallo” sta valutando tutte le possibili opportunità che si sono prospettate per lui. Cairo sa bene che gran parte del mercato e della stagione del Torino passano dall’eventuale rinnovo del suo capitano. L’attaccante ex Palermo ha il contratto in scadenza …

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Torino, l’addio di Belotti è ad un passo

Il Gallo Belotti potrebbe presto lasciare il Torino. Il centravanti azzurro, attualmente in vacanza, dopo la vittoria agli Europei, presto incontrerà nuovamente Urbano Cairo per decidere assieme il futuro. Il suo addio è probabile: il Gallo vuole firmare un contratto importante. Il Torino, dal canto suo, continua a chiedere una cifra molto elevata, nonostante il …

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Torino, primo colpo in attacco dell’era Juric

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Messias Torino, un matrimonio che s’ha da fare. Dopo varie settimane di trattative serrate, finalmente ci siamo. Il Crotone pare intenzionato ad accettare la proposta del Torino per il talento brasiliano che tanto bene ha fatto la scorsa stagione. Messias Torino, i dettagli della trattativa Secondo quanto riportato dall’esperto di mercato di “Sportitalia” Alfredo Pedullà …

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UFFICIALE – Torino, due calciatori della prima squadra positivi al COVID-19

Il Torino ha comunicato, tramite il proprio sito ufficiale, che due calciatori della prima squadra, sono risultati positivi al COVID-19. La lista dei convocati, poi, fungerà da modo per rivelare i nomi dei positivi. Di seguito, il comunicato ufficiale del club: “Il Torino Football Club comunica che dai tamponi effettuati nell’ambito dei controlli previsti dal …

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Il Torino vuole l’attaccante del PSG: Cairo prepara l’offerta

Il Torino ha messo gli occhi su Jesé Rodriguez, attaccante spagnolo del Psg. La società granata vorrebbe prenderlo in prestito con diritto di riscatto con il pagamento del 70% dell’ingaggio. La notizia è stata riportata da Alfredo Pedullà a Sportitalia. Nelle prossime ore, il Torino potrebbe formulare l’offerta ufficiale per Jesé. Il calciatore spagnolo in Francia …

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Il Capitano dei cieli: l’eroismo immemore di Valentino Mazzola e Gaetano Scirea

Il capitano, Cicerone dalle ambiziose responsabilità, locomotiva di un’equipe professionale.

Nel calcio poi, che è materia bruta da manipolare in mezzo a un’angusta incertezza, colui che porta la fascia sul braccio ruggire alla Berry White e pedalare come un porteur qualunque.

Chi è il più grande capofila della shakespeariana histoire del calcio italiano?

Condottiero del Grande Torino

Leggendo tra le righe del romanzo granata, ritroviamo lettere compatte e fulminanti: Valentino Mazzola.

Emblema sportivo del Dopoguerra, figlio di una miseria sociale tramutata in eroismo con le sue stoccate da pregevole ambidestro.

L’Italia scavava nei cumuli assordanti di macerie familiari per cercare piccoli sogni da innaffiare nel quotidiano. Dopo la liberazione alleata del 25 aprile 1945 era possibile imbastire un sorriso privo di lacrime vermiglie. Ciò comportava il sacrifico totale di tutta la Penisola.

Il quarto d’ora granata si stagliava nelle menti dei protagonisti della Resistenza come la filosofia da perseguire.

Nel blu dipinto di blu del Modugno e la rosselliniana Roma città aperta ne rappresenteranno il sottofondo.

Quando il Grande Torino attraversava momenti di balenante difficoltà nel pieno degli agguerriti tornei nazionali, il capitano si alzava le maniche per indicare la via maestra alla poderosa carovana piemontese.

Lampo di sconvolgente determinazione posato sul Filadelfia e nei restanti stadi di prima divisione. I gendarmi più anziani della squadra riconoscevano a Valentino il trono di leader assoluto, Mole Antonelliana del reparto offensivo di Erbstein e Lievesley.

Il “Tulen” dell’infinito

Mazzola, occhi sicuri, spalle coriacee – che han conosciuto giornate di lavoro tremende – vita privata senza sbavature. Nasce a Cassano d’Adda il 26 gennaio 1919 da una famiglia modestissima che gli insegnò a guadagnarsi il pane fin da piccolino.

I vicini di casa lo soprannominavano “tulen” perché gli piaceva calciare le lattine che trovava per strada.

Aveva un tiro pauroso già allora. Leggende popolari narrano che in una partitella all’oratorio il giovincello Valentino era sul dischetto per calciare un rigore decisivo.

Il portiere difendente cercava di intimidirlo con la speranza di fargli perdere la concentrazione, ma il giovane asso gli intimo di farsi da parte per evitare guai.

“Il tulen” partì e sferrò un destro centrale di rara potenza, capace di far entrare in rete sfera di cuoio e numero uno avverso. Consuetudine riprodotta per tutta la sua inestimabile carriera.

Duello tra Madama e Toro sul mercato

Mentre ardeva la soffocante estate del 1942, quella in cui Stalingrado diventava epicentro del disastro mondiale, arrivava il treno più importante per la sua realizzazione professionale: il Torino di Ferruccio Novo lo soffia furbescamente alla Juve e lo paga 1.250.000 lire.

20 settembre dello stesso anno, pomeriggio che conclude la bella stagione, attesa trepidante, il dieci esordisce in Coppa Italia con una doppietta da bomber navigato nonostante la tenera età.

Dopo la guerra Mazzola sale in cattedra prendendo per mano il suo club e portandolo a realizzare tutti i sogni calcistici possibili secondo le ambizioni degli anni Quaranta.

Scudetti, coppe Italia e un intero gruppo trapiantato in azzurro. Arma letale con brillantina e divisa sempre ordinata, abitava in un appartamentino di via Torricelli nella capitale dell’ex Regno sabaudo.

Il capitano aprì un negozio di articoli sportivi, cucendo i palloni con le sue vigorose mani. Per un po’ di tempo ha lavorato anche al Lingotto, una delle fabbriche piemontesi di maggior successo. Il suo scatto era riconducibile a quello del figlio del vento Jesse Owens e la sua resistenza fisica era tipica di un fondista etiope del Duemila.

Il Gandhi del football mondiale

Bisogna dire che un altro gentiluomo del panorama sportivo italiano, ha lucidato i gradi di Capitano dei cieli: Gaetano Scirea.

Numero sei serafico e mordace, nato nel nebbiolo della Val Padana e cresciuto a pane e rispetto da una famiglia di origini sicule.

Instaura un legame indissolubile col pallone frequentando il gruppo sportivo “Serenissima” di Cinisello Balsamo. Indossa la maglia di stoffe cortesi dei locali, intraprendendo diligentemente il ruolo di centrattacco.

Il dirigente della Serenissima San Pio X  gli spalancò le porte delle giovanili atalantine durante la primavera del 1967: gli orobici Scirea impara a fare l’ala destra, sviluppando un nobile tocco di palla.

Correva tanto e portava a casa un bottino impressionante di goal. La sua spiccata visione di gioco spinse il mister delle giovanili nerazzurre a posizionarlo a centrocampo per intelaiare la manovra.

Campione sporco d’olio

Al tramonto della sua adolescenza alternava allenamenti con la Primavera della dea a mattinate di lavoro come tornitore nell’officina dello zio a Cernusco.

Questa occupazione all’insegna dell’olio di motore lo accompagnò anche dopo l’esordio in Serie A. Il tecnico dei bergamaschi Castagner lo teneva d’occhio. Da buon intenditore di leve promettenti svezzò il verde Gaetano schierandolo come libero alle spalle dello stopper Percassi, futuro presidente dell’Atalanta.

Capitano illuminista

Scirea afferrò al volo i compiti impartitigli dal mister, interpretando il nuovo ruolo con approccio illuminista. Non si limitava a difendere la propria porta, ma organizzava il gioco della squadra, concedendosi inserimenti improvvisi che puntavano fino all’area avversaria.

Parliamo del Beckenbauer italiano. Parliamo dell’unico Gandhi apparso nei meandri degli algidi musei calcistici. Era modernità da Belle epoque impressa in un fisico altamente performante.

Senso tattico superiore alla media, correttezza da record con la bellezza di zero espulsioni in carriera, qualcosa di formidabile pensando al ruolo che ricopriva.

Campione del mondo favoloso tra le corride da tremore alle ginocchia di Spagna ’82. Campione di tutto e recordman di presenze da capitano generoso con la Juventus Trapattoniana.

Middle class in the paradise!

Si dice che la classe operaia alla fine dei suoi giorni vada in paradiso.

Valentino e Gaetano, oltre a conquistare l’immensità misteriosa dell’epica umana, hanno lucidato la corona del contesa leale, firmandosi negli annali del football come Capitano dei cieli.

Padri indiscussi dello sport più bello di sempre. Quello che edificava le persone. Comune denominatore che ardeva l’anima, riempiendo di romanticismo le vene del volgo.

Capitano, o’ mio capitano…

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Immobile e Belotti: quando il gol si colora di azzurro

“Torino, amico mio, è una scoperta capitale… sono di buon umore e lavoro dal mattino alla sera. Un piccolo pamphlet di argomento musicale mi tiene occupate le mani. Mangio come un dio, riesco a dormire nonostante il rumore delle carrozze che passano di notte“. (Friedrich Nietzsche) Come diceva Nietzsche questa città è una scoperta, un …

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Se le partite di Serie A fossero delle festività!

Ci stiamo avvicinando sempre più al Natale, e così anche alla fine dell’anno e all’inizio di quello che si spera sarà un anno buono per tutti sotto tutti i punti di vista. Bene, il momento attuale dell’anno ci sembra propizio per domandarci: e se le partite di Serie A fossero delle festività? Giudicate voi il risultato. …

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FeniChapecoense: rinascere dalle proprie ceneri

Scrivere un articolo positivo dopo ciò che è accaduto, è una specie di azzardo: si rischia di essere linciati per non aver rispettato il lutto, di cadere nel ridicolo o nel banale, di essere tacciati di un freddo e mero cinismo che, come cantano gli Zen Circus, “è un dono di pochi, farlo a posta …

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El Superclasico: il “pazzo” derby di Montevideo

Spesso si cerca sempre di trovare il derby più emozionante: il Derby di Milano o quello di Roma? Il Derby di Manchester o quello di Madrid? Il Clasico tra Real e Barça è un Derby? Se sì è il migliore del mondo? Tutte domande a cui chiunque può dare la propria risposta. Ma, partendo dalla premessa …

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Bentornata a casa, Serie A! Il riassunto della prima

È stata una lunga estate per noi tifosi. E che estate: Euro 2016, la Copa America, Rio.. Di certo non si può dire che ci siamo annoiati. Ma in questi mesi, nell’immaginario collettivo è mancato qualcosa di decisamente più importante: un pensiero lontano nei momenti di relax con la sabbia tra i piedi. Qualcosa che quando …

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Icardi resta nerazzurro! Per il Napoli ci sono Milik e Tolisso!

    Il calciomercato impazza, ed ovviamente balza al centro dei maggiori quotidiani sportivi italiani: Higuain è ormai un giocatore della Juventus, che sta per finalizzare il passaggio di Paul Pogba al Manchester United. Sfuma l’obbiettivo del Napoli Icardi, che resterà all’Inter: per i partenopei ad un passo ci sono Tolisso e Milik. Da segnalare anche l’amichevole in memoria …

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Edera vuol dire futuro. Il gioiellino tra le mani del Torino

20 aprile 2016. Manca un minuto alla fine di Roma-Torino. I giallorossi, dopo aver beffato i granata con la doppietta di Totti, vincono 3-2, ma l’Olimpico diventa teatro di un momento speciale, che prescinde dal risultato: inizia la carriera tra i professionisti di Simone Edera. Ventura non è solito dare spazio ai giovani, ma alla …

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